Capaci, uffici aperti nel fine settimane per emettere i buoni spesa agli aventi diritto

 A seguito del finanziamento ottenuto dal governo Nazionale e che,  per il Comune di Capaci ammonta a circa 111.000 euro. sono state avviate le procedure per la richiesta dei buoni spesa da parte  cittadini che vivono questo momento di grande difficoltà economica. Ad oggi, sono state presentate al protocollo comunale più di 400 domande e sin da subito gli uffici preposti si sono attivati, emettendo i primi buoni spesa agli aventi diritto.

“Abbiamo deciso di non fermarci – dice il sindaco Pietro Puccio –  e per questo fine settimana ho predisposto l’apertura dei due uffici preposti, protocollo e servizi sociali,    per continuare il lavoro iniziato anche di sabato e domenica. Non potevamo permetterci di perdere tempo – prosegue Puccio – e grazie all’impegno ed il sacrificio profuso dal personale, stiamo lavorando per andare incontro alle esigenze dei nostri  concittadini in difficoltà dando a tutti la possibilità di passare in maniera un po’ più serena questa grave emergenza”.

La distribuzione dei buoni spesa è cominciata ieri. Ciascuno degli stessi ha un taglio minimo di 10 euro, per facilitarne la circolazione anche nei negozi più piccoli o con prodotti specifici. Nel sito del Comune o nella pagina Facebook “Pietro Puccio Sindaco di Capaci” è possibile trovare anche l’elenco completo degli esercizi commerciali (oltre 20) che hanno già aderito all’iniziativa e che accettano come pagamento i buoni spesa rilasciati dall’ente locale.

Intanto, a Capaci è stato attivato uno sportello di supporto psicologico Covid-19, al quale è possibile rivolgersi gratuitamente telefonando al 329 35 27 342. Lo sportello è gestito da una psicologa professionista che segue le modalità dei colloqui on-line (via Skype o a mezzo telefono).

L’amministrazione Comunale di Capaci, infine, rinnova l’invito a rispettare in maniera ferrea le restrizioni negli spostamenti imposte dal governo, poiché si teme che, dalla prossima settimana, possa verificarsi un picco dei contagi nella nostra Regione, che avremmo enormi difficoltà a fronteggiare, in termini di personale, mezzi e strutture sanitarie idonee.

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