Carini, assunzioni Ri.med il sindaco replica ai sindacati

In merito al comunicato stampa diffuso dalle organizzazioni sindacali Fiom CGIL e FIllea CGIL, relativo alle assunzioni per la realizzazione del Centro Rimed di Carini il sindaco di Carini Giovi Monteleone precisa che : “l’Amministrazione Comunale, non solo ha condiviso e condivide l’opportunità di pervenire alla sigla di un protocollo d’intesa tra aziende e sindacati, ma si è fatta a tal fine parte attiva consegnando in data 10 gennaio c.a., alla società aggiudicataria (Italiana Costruzioni) , una bozza di protocollo di intesa nel deliberato intento di favorire il più proficuo confronto tra le parti sociali.
L’ Amministrazione Comunale, inoltre, nel perseguire tale obiettivo, ha cercato più volte di contattare telefonicamente sia il direttore dell’impresa, Ing. Odoardi l’ufficio, sia l’ufficio legale della Fondazione Rimed. Analoga richiesta è stata formalizzata alla direzione sanitaria dell’ISMETT, committente dell ‘opera, affinché sensibilizzasse la società aggiudicataria a sottoscrivere un protocollo di intesa con le organizzazioni sindacali.
Tanto premesso e ferma restando la disponibilità dell’Amministrazione a favorire il dialogo tra le parti sociali, nonché la stesura di intese volte a favorire la più ampia trasparenza nelle procedure selettive, abbiamo accolto positivamente la notizia che per le l’assunzioni di parte della manodopera, si sarebbe attinto dagli elenchi del centro per l’impiego di Carini ritenendolo comunque un elemento di legalità e trasparenza. Quanto alla vergognosa accusa, rivolta all’Amministrazione comunale, di perseguire interessi clientelari in vista della futura campagna elettorale, si invitano le spettabili organizzazioni sindacali a non essere omertose e a denunciare alle autorità competenti i fatti a sostegno di una così grave e infamante accusa. Resta inteso che in assenza di iniziative di tale portata, o di una espressa smentita, l’Amministrazione Comunale sarà costretta a tutelare la propria immagine e onorabilità nelle opportune sedi giudiziarie”.

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