Partinico, il senatore Mollame visita l’Istituto Sup. Danilo Dolci

 È   stata una sorpresa per gli studenti dell’Istituto Superiore Danilo Dolci di Partinico ricevere la visita del Senatore Francesco Mollame del Movimento 5 stelle. Non si aspettavano che un rappresentante del Senato della Repubblica facesse loro visita, ed invece,  così è stato. Giunto a Partinico, sua terra natale, si è recato in istituto dove è stato accolto dal Dirigente Scolastico Gioacchino Chimenti, col quale si è intrattenuto in un lungo dialogo. “È stato un incontro costruttivo quello avuto col Senatore Mollame – dice Chimenti  – improntato su un dialogo aperto ed attento a quelle che sono le esigenze dei nostri ragazzi e del territorio intero.  È stata una visita significativa per noi, perché è la testimonianza che le istituzioni, Stato e scuola, possono interagire per il bene comune.” Prima di congedarsi, il Senatore, accompagnato dal Dirigente, ha visitato il plesso Cappuccini, uno dei quattro di cui si compone l’istituto. Qui ha avuto modo di constatare personalmente le competenze e le abilità degli studenti oltre che la professionalità di docenti e tecnici. “Per i nostri giovani è  importante ricevere la visita di rappresentanti delle istituzioni governative, perché ciò dimostra loro che l’attenzione nei loro riguardi e per il loro futuro c’è – afferma ancora il Dirigente Scolastico –  la scuola non è sola ad agire e tutti noi confidiamo in una proficua interrelazione tra le parti.” – “Ho scelto di far parte della commissione agricoltura, perché non dimentico che il mio territorio è, prevalentemente, a vocazione agricola e sento forte il dovere di dare il mio contributo per attenzionare le sue esigenze – ha detto il Senatore Mollame a margine dell’incontro. Tali parole lasciano ben sperare che, il volgere lo sguardo al settore agricoltura, possa avere delle ricadute positive anche nell’ambito scuola. “uspicabile sarebbe, per il comparto scuola, che tutti gli attori istituzionali di riferimento, si adoperassero sinergicamente e sincronicamente per potenziare ciò che va potenziato e per rilanciare – conclude Gino CHimenti – ciò che è in sofferenza”

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