San Cipirello- S.G. Jato, interdittiva antimafia all’azienda che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti

Interdittiva antimafia per la ditta che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti a San Cipirello e San Giuseppe Jato. Nei giorni scorsi il prefetto di Palermo ha emanato il provvedimento che impedisce la prosecuzione di rapporti della ditta sancipirellese «F. Mirto» con la pubblica amministrazione. Di qui le revoca dell’affidamento del servizio nei due Comuni limitrofi, che già da ieri sono corsi ai ripari per garantire la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. «Siamo stati informati dai commissari straordinari di San Cipirello del provvedimento prefettizio – spiega il sindaco di San Giuseppe Jato, Rosario Agostaro – e abbiamo provveduto alla revoca. Da oggi il servizio rimane sospeso sia da noi che a San Cipirello fino all’individuazione di una nuova ditta». È infatti scattata l’e mergenza nei due centri limitrofi, entrambi serviti dalla ditta locale «Fl Mirto», che dall’1 agosto ha affittato il ramo d’azienda della ditta «F. Mirto». Le due ditte quasi omonime farebbero però riferimento allo stesso «dominus». E l’interdittiva era nell’area da settimane, dopo lo scioglimento del Consiglio comunale di San Cipirello e la successiva pubblicazione delle motivazioni. L’affidamento del servizio dei rifiuti è stato, infatti, uno dei punti cruciali dell’accesso ispettivo al Comune di San Cipirello. Nelle motivazioni si legge: «è emerso un sostanziale monopolio del servizio dal quale hanno tratto vantaggio due imprese i cui titolari sono “vicini” al primo cittadino e/o stretti congiunti di soggetti contigui o riconducibili alla locale criminalità». In particolare l’impresa la cui gestione sarebbe nelle mani di una figura considerata un tempo vicina a Balduccio Di Maggio e Giuseppe La Rosa. Il «dominus» della ditta nel 2002 venne –i n f a tti- arrestato dalla Dia con l’a cc u s a di associazione mafiosa, danneggiamenti ed estorsione. Nel 2004, però, proprio le dichiarazioni dell’allora collaboratore di giustizia La Rosa, pur confermando amicizie e frequentazioni con il clan, scagionarono l’i m p re n d i t ore sancipirellese dalle accuse. L’indice degli ispettori inviati dal ministro dell’Interno è puntato inoltre sulla gara del 2018 per il conferimento della frazione organica presso l’impianto di stoccaggio, «caratterizzata da numerose anomalie, in particolare per quanto riguarda la valutazione delle offerte». In pratica l’impresa di San Cipirello avrebbe beneficiato di un particolare «diritto di prelazione» rispetto alle concorrenti”. Nel 2018, a luglio e a novembre il Comune, a guida Vincenzo Geluso, «premiò» inoltre la ditta locale con 233 mila euro di affidamenti per le buone percentuale di raccolta differenziata raggiunta (92 per cento). E lo fece con due proroghe ritenute «arbitrarie» dalla commissione ispettiva inviata dal Ministero dell’Interno. Tra le «giustificazioni» dell’ex sindaco per il mancato ricorso alla gara c’era anche l’impasse burocratico che frenava l’entrata in funzione dell’Aro di San Giuseppe Jato e San Cipirello. L’Ambito di raccolta ottimale «Jato ambiente» che invece è stato «messo in movimento» dopo l’arrivo dei commissari straordinari. E nei giorni scorsi è già stato pubblicato un bando per garantire 9 mesi del servizio di raccolta in entrambi i Comuni.

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