San Cipirello, ancora dubbi e misteri sulla morte di Nunzio Agnello

Resta un giallo la morte di Nunzio Agnello, il 41 enne di San Cipirello che lo scorso 15 giugno è stato ritrovato senza vita in via IV Novembre. Gli inquirenti continuano a battere due diverse piste investigative: quella dell’omicidio e quella della morte naturale; ma su quest’ultima ci sarebbero grossi dubbi per alcuni dettagli rilevanti riscontrati. Il cadavere ritrovato sarebbe stato trasportato e lasciato dove è stato rinvenuto da qualcuno. Nunzio Agnello non sarebbe morto davanti ad una delle proprietà della sua famiglia, perché l’orario del decesso stimato dal medico legale risalirebbe almeno a 36 ore prima dal momento del ritrovamento. Quindi, il fatto che il corpo della vittima sia stato spostato, per gli investigatori, è un indizio che avvalora la tesi dell’omicidio. Se le cause della sua morte fossero state naturali, non sarebbe stato necessario spostare il suo corpo e chiunque possa averlo fatto, avrebbe potuto lanciare subito l’allarme.  Purtroppo, lo stato di decomposizione in cui è stato trovato il corpo, non ha consentito al medico legale di stabilire le cause della sua morte.  Qualche elemento in più potranno fornirlo i risultati degli esami istologici e tossicologici eseguiti durante l’autopsia. Bisognerà attendere la relazione finale   per capire se il volto e le braccia deturpate e piene di ecchimosi sono frutto di un feroce pestaggio (come sono convinti madre e sorella), o se sono conseguenza dell’inizio di decomposizione del corpo. In queste ultime 3 settimane, i carabinieri della compagnia di Monreale hanno analizzato il telefono della vittima, ricostruito tutti i suoi spostamenti degli ultimi giorni, interrogato amici, familiari e conoscenti.  Nunzio Agnello, è uscito di casa la sera di giovedì 13 giugno dalla casa in cui viveva con la madre. Dove sia andato e chi possa avere incontrato resta un mistero.

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