Terrasini, concessione suolo pubblico scaduta, tutti i locali chiusi per 5 giorni (Video)

10 giorni di tempo per smontare le strutture Dehors e, di seguito, 5 giorni di chiusura forzata. Sono i provvedimenti emanati dal Comune di Terrasini, nei confronti di tutte le attività commerciali che usufruiscono del suolo pubblico, per un totale 38 esercizi , dei 39 esistenti nell’intero territorio, per lo più dediti alla somministrazione di cibi e bevande. Gli stessi, dovranno inoltre ottemperare al pagamento della sanzione di circa 250 euro che, i carabinieri della locale stazione e i caschi bianchi, gli hanno recentemente elevato nel corso di uno straordinario controllo congiunto, eseguito a seguito di un esposto inviato in Procura e alle forze dell’ordine in cui si sollevavano presunte irregolarità commesse da parte delle imprese di settore. Dalle verifiche effettuate, è emerso che, nessuno dei commercianti aveva ancora rinnovato la richiesta di concessione per l’utilizzo del suolo pubblico, in vigore dal primo gennaio al 31 dicembre di ogni anno e che, generalmente, i titolari, presumibilmente per cattive abitudini, finora sarebbero stati soliti confermare in ritardo. Infatti, all’atto dei controlli, nessuno di loro sarebbe risultato in regola, ad eccezione del gestore di un locale che, a dicembre scorso, aveva inoltrato richiesta all’ente locale per il conseguente rinnovo; ma in questo caso, sarebbe stato l’esercente a non avere avuto risposta dagli uffici comunali. A conti fatti, la cifra richiesta dal comune per, occupare 50 metri di suolo pubblico, costa ad ogni singola attività commerciale che ne usufruisce, circa 5 euro al giorno. Una somma irrisoria che, probabilmente non viene regolarmente onorata per distrazione o negligenza. La chiusura dei locali avverrà a scaglioni, nel rispetto della data in cui verranno notificati gli atti ai gestori. Ieri sono state consegnati i primi 7 provvedimenti disciplinari, facendo storcere il naso dei commercianti. Alcuni di loro, già da ieri, pubblicano sui social un silente sfogo, un testo associato alla propria immagine, con in mano un foglio di carta con su scritto l’hastag #iostoconimmercianti. “Essere imprenditori – scrivono – i piccolo o in grande è una follia. Agevolazioni, incentivi, prestiti a tasso zero, start up, ma anche tasse, verbali, diffide, chiusure, accertamenti e provvedimenti penali. Difficile dire quanto sforzo occorre per raggiungere obbiettivi minimi, per di più in un piccolo centro costiero come quello di Terrasini. Qui – si legge ancora nei loro post – tutto è un perdere dignità, di anno in anno. Un commerciante, anziché essere un lavoratore, diventa un ladro, un abusivo, un ingiusto, un male sociale. Ora non si può dire sempre bene di tutto, ma certo è difficile non sottolineare le intenzioni e la resa economica di quei più che, ancora credono nelle proprie capacità e forze. A quanto pare – concludono – spegnere quella follia non è nostra intenzione”. Parole amare espresse dagli esercenti che tentano di mostrare l’altra faccia della medaglia. Il sindaco Giosuè Maniaci, invita tutti al “rispetto delle regole”.

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