Erice, in manette il visindaco Salvatore Angelo Catalano per abuso e corruzione

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Trapani, hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, nei confronti di Salvatore Angelo Catalano, assessore e Vicesindaco del Comune di Erice, accusato di corruzione e abuso d’ufficio. Il provvedimento è stato emesso dal Gip del Tribunale di Trapani su richiesta della Procura delle Repubblica. L’esponente politico era stato indagato nel giugno dello scorso anno; i reati contestati sarebbero stati commessi tra il 2016 ed il 2017. Si tratta di uno dei filoni d’indagine su cui sta lavorando la Procura, che ha passato a setaccio, appalti e affidamenti diretti di opere pubbliche. Le indagini hanno permesso di accertare, secondo quanto scrive il GIP nel provvedimento, “una pluralità di illeciti attuati da Catalano, con spregiudicatezza e disprezzo verso l’amministrazione di appartenenza, derivante dal fatto che, essendo ormai abituato al potere ed a servirsi del proprio ruolo, ha realizzato interessi personali e privati, ritenendosi al di sopra della legge, tanto da non temere verifiche e controlli”. Secondo l’accusa Catalano manipolava imprenditori che, pur di accaparrarsi appalti per conto dell’amministrazione, distoglievano risorse pubbliche per gli interessi personali dello stesso vice sindaco o per quelli di alcuni consiglieri comunali a lui vicini. Secondo le indagini alcuni imprenditori, a discapito di altri, erano soliti aggiudicarsi direttamente lavori pubblici con assegnazione diretta, giustificata da una situazione di disagio e d’urgenza, predisposta per l’occasione. In particolare Catalano, abusando della sua funzione, esercitava pressioni sul dirigente del settore lavori pubblici al fine di far aggiudicare i lavori di manutenzione della rete di illuminazione pubblica ad un’impresa, dallo stesso sponsorizzata, in spregio ai doveri di imparzialità e buona amministrazione e al principio di rotazione degli inviti e degli affidamenti. In un’altra occasione su istigazione di un consigliere comunale, violando i suoi doveri d’imparzialità, avrebbe esercitato poteri che non gli competevano, dando disposizioni ad un imprenditore titolare di un’impresa, che stava eseguendo lavori per l’amministrazione ericina in tutt’altra zona del territorio comunale, di interrompere quei lavori e realizzare opere di abbattimento di una barriera architettonica presente nello spazio di marciapiede antistante il bar di proprietà di un congiunto del predetto consigliere comunale, facendo sostenere l’intero importo al Comune. La contropartita era stata poi determinata dal consigliere comunale che, pur avendo un impedimento fisico, era stato immancabilmente chiamato a votare a favore del “piano rifiuti” predisposto in quel periodo dalla Giunta. Il vice sindaco è adesso stato sottoposto agli arresti domiciliari, con l’utilizzo del braccialetto elettronico, presso la propria . “In seguito al provvedimento giudiziario – dice il sindaco Daniela Toscano Pecorella, ho provveduto all’immediata revoca della nomina di Catalano al fine di assicurare l’azione amministrativa del Comune. Sotto il lato umano, non posso che essere vicino all’architetto Catalano ed alla sua famiglia, ma al contempo, ribadisco il massimo rispetto verso l’operato della magistratura e qualora dovessero emergere delle responsabilità a carico dell’indagato – conclude – auspico il massimo rigore nella piena attuazione del principio costituzionale della legalità”.

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