Gli imprenditori Amato di Partinico parti civili al processo “Montagna”

E’ cominciata oggi la prima udienza preliminare, davanti al Gup del Tribunale di Palermo Marco Gaeta nell’aula bunker del carcere “Ucciardone”, in seguito alla richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 59 persone della provincia di Agrigento – tutte coinvolte nella maxi operazione antimafia denominata “Montagna” – avanzata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo con l’aggiunto Paolo Guido e ed i sostituti Geri Ferrara, Claudio Camilleri e Alessia Sinatra. Diverse le vittime di taglieggiamenti presenti in aula che hanno deciso di denunciare le ritorsioni, tra cui gli imprenditori edili di Partinico Amato, seguiti dagli avv.ti Salvatore Forello e Valerio D’Antoni, fondatori del Comitato Addiopizzo che hanno richiesto la costituzione di parte civile dei propri assistiti. L’impresa Amato si era già fermamente opposta alla famiglia mafiosa di partinico, che qualche anno fa, aveva tentato di imporre loro il pizzo su dei lavori di ristrutturazione. “Non si tratta di eroismo e coraggio – affermano i loro legali – ma di una scelta di normalità, in continuità, rispetto a quelle prese in passato, con la ferma opposizione al pagamento del pizzo e in linea con la volontà di proseguire la propria attività imprenditoriale in maniera libera e dignitosa­”. “Purtroppo – proseguono Forello e D’Antoni – siamo lontani dalla stagione gloriosa della rivolta morale portata avanti con l’azione del Comitato Addiopizzo. Quasi 15 anni di duro lavoro al fianco delle vittime, avrebbero dovuto portare ad opposizioni collettive sostenute dalla solidarietà dello Stato e delle Associazioni. Invece, nonostante tutti gli sforzi e l’importante cambiamento culturale grazie al quale oggi parlare di pizzo non é più un tabù, si é di fronte a fenomeni isolati di resistenza e denuncia al rack­et delle estorsioni e un ancora diffuso sistema di compiacenza e connivenza della classe imprenditoriale Siciliana”. Le richieste di costituzione di parte civile sono in tutto una trentina. Fra queste, oltre a quella degli imprenditori Amato di Partinico, spicca anche quella della Cgil.

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