Cinisi, al cimitero sparisce la porta di una cappella gentilizia

di Enrico M. Calagna

Non c’e’ pieta’ neanche per i defunti. Al cimitero di Cinisi è sparita una porta da una cappella gentilizia. Il tempietto, pero’, non e’ uno qualunque. La struttura in questione, infatti, era finita agli onori della cronaca già lo scorso mese di febbraio, quando il locale comando di polizia municipale, per abusivismo edilizio, la sottopose a sequestro apponendovi i sigilli. A causa di una controversia tra gli eredi, ormai chiusa, il comune di Cinisi, infatti, aveva scoperto che la cappella fosse stata edificata senza i necessari permessi e senza le dovute autorizzazioni previste dalla legge. Nel frattempo, uno dei congiunti degli eredi, G. P, difeso dall’avvocato Angelo Coppolino, dopo avere trovato l’ingresso della cappella sbarrato, si è rivolto al Tribunale per rivendicare ogni diritto sulla chiesetta privata, compreso l’accesso. Pochi giorni fa, il giudice ha dato ragione al ricorrente, autorizzandolo ad accedere alla cappella e intimando la controparte a fornigli le chiavi. Ieri mattina l’amara sorpresa per G. P che, recatosi nella necropoli cittadina per riprendere possesso della cappella gentilizia, davanti ai suoi occhi si e’ presentata una scena surreale: la porta d’ingresso, un infisso in alluminio con vetri colorati, infatti non c’era piu’. Se non fosse per il rispetto che si deve ai defunti, la vicenda appare alquanto tragicomica, poiché l’erede, ha di fatto sostenuto spese legali anche per riaprire una porta che, di fatto, non c’è più.

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