Voto connection, tornano in libertà i fratelli Caputo

Il Tribunale del Riesame di Palermo presieduto da Lorenzo Jannelli, ha accolto il ricorso presentato dai legali dell’ex deputato regionale Salvino Caputo e del fratello Mario, candidato per la Lega alle ultime amministrative, annullando l’ordinanza emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Termini Imerese che ne disponeva l’arresto ai domiciliari con l’accusa di voto di scambio.

Salvino Caputo, dirigente di “Noi con Salvini”, ex parlamentare, avvocato di Monreale, era finito agli arresti domiciliari con l’operazione “Voto Connection” insieme al fratello Mario Caputo, avvocato pure lui, candidato non eletto durante le ultime elezioni dell’Ars nelle liste del movimento della Lega.

Nel corso dell’inchiesta diretta da Ambrogio Cartosio sarebbero stati accertati “dodici episodi di compravendita di voti in cambio di promesse di posti di lavoro o altre utilità”, questa l’accusa. L’indagine dei carabinieri del comando provinciale si riferisce alle Regionali del novembre 2017, in cui era candidato Mario Caputo detto Salvino, un chiaro riferimento al fratello più celebre. Secondo gli investigatori gli elettori per questo motivo sarebbero stati ingannati.

Salvino Caputo infatti non era candidabile a causa di una condanna definitiva. Al suo posto dunque fu candidato il fratello Mario. Per il procuratore Cartosio si è trattato di uno “stratagemma utilizzato per ingannare gli elettori”: nei manifesti elettorali si faceva cenno solo al cognome Caputo, senza indicazione del nome. E nella lista, il riferimento a “detto Salvino”.

Ieri il tribunale ha disposto l’immediata liberazione dei due indagati; lo hanno reso noto i loro legali, gli avvocati Raffaele Bonsignore e Francesca Fucaloro. La linea difensiva è incentrata sulla condotta trasparente della campagna elettorale. Con video e foto si testimonia infatti che agli elettori non è stato nascosto nulla. Altra prova sarebbero state le lettere a nome di Salvino Caputo che invitava gli elettori a votare il fratello. Quindi per i difensori, tutto è stato fatto alla luce del sole.

I fratelli Caputo anche se in libertà restano al momento indagati.

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