Siglata intesa Stato-Regione, sbloccati fondi anche per l’area industriale di Carini

Oltre duecento milioni di euro alla Sicilia per iniziative finalizzate alla legalità, alla sicurezza e alla coesione sociale. Lo prevede un Protocollo d’intesa sottoscritto a Palazzo d’Orleans, dal presidente della Regione, Nello Musumeci, e dal vice capo della Polizia, Alessandra Guidi. Alla firma erano presenti anche il prefetto di Palermo, Antonella De Miro, il vicepresidente della Regione, Gaetano Armao, e il dirigente generale del dipartimento Affari extraregionali, Vincenzo Falgares.

In particolare, trentadue milioni e mezzo di euro verranno destinati all’innalzamento dei livelli di sicurezza per il controllo e il monitoraggio delle principali aree produttive (industriali, rurali e siti Unesco) ad alte potenzialità di sviluppo economico e commerciale, ma con precarie condizioni di legalità e sicurezza. Nelle zone rurali si interverrà, prioritariamente, sulle quelle caratterizzate da fenomeni di caporalato e di abigeato, mentre per le aree produttive, caratterizzate da insediamenti industriali, i territori individuati sono: l’agglomerato di Carini, la zona di Catania e i settori Nord 2 e Nord-Est di Gela.

“Il crescente desiderio di sicurezza nelle aree urbane e rurali dell’Isola – afferma il presidente Musumeci – trova una concreta risposta in questa iniziativa che vedrà protagonista la Regione assieme alle Prefetture e ai Comuni. Era uno degli impegni che avevo assunto con i siciliani e che si concretizza anche come presupposto per il corretto sviluppo del territorio”.

Quasi settanta milioni di euro sono stati, invece, assegnati al rafforzamento del sistema di gestione dei beni confiscati. Previste attività di animazione socio-culturale e sportiva a favore di residenti in aree urbane marginali e potenziamento della rete di pronto intervento sociale per i senza dimora. E ancora interventi a favore di centri per donne vittime di violenza, per strutture di servizio in zone con alti tassi di dispersione scolastica e per il sostegno di aziende confiscate alle mafie al fine di salvaguardare i posti di lavoro.
“E’ con grande soddisfazione – sottolinea il vice capo della Polizia, Alessandra Guidi – che chiudiamo l’intesa con la Sicilia: l’impegno del Pon Legalità e, più in generale del dipartimento della Pubblica sicurezza, unito a quello della Regione rafforzano la capacità di agire sulla cultura della legalità e intervenire sulle fragilità di contesto, che possono favorire le infiltrazioni criminali e la corruzione”.

Per favorire l’inclusione sociale e la diffusione della legalità, sono stati stanziati settantasei milioni di euro. Verranno utilizzati per progetti di integrazione per gli immigrati regolari, richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale, oltre che per particolari categorie di soggetti a rischio devianza. Gli interventi prevedono pure il miglioramento del sistema integrato di gestione del fenomeno migratorio mediante la valorizzazione, il recupero e l’adeguamento di beni immobili pubblici, anche confiscati, da destinare all’accoglienza e all’integrazione, oltre al contrasto del caporalato e dello sfruttamento lavorativo in agricoltura.

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