Riina Jr , deve scontare un anno di casa lavoro in Abruzzo. Revocata libertà vigilata

Salvo Riina, il figlio del capo dei capi morto 10 giorni fa, andrà in una casa lavoro in regime di detenzione per un anno, a Vasto, in Abruzzo. Il tribunale di sorveglianza di Padova ha deciso la revoca della libertà vigilata. Il giudice Linda Arata ha accolto in parte le richieste della Procura, che aveva sollecitato una misura di tre anni dopo l’inchiesta avviata dalla Dda e dalla squadra Mobile di Venezia che avevano portato alla luce i contatti che Riina jr avrebbe avuto negli ultimi mesi con alcuni spacciatori di droga, già noti alle forze dell’ordine, violando di fatto i limiti della libertà vigilata. Riina jr è considerato ancora socialmente pericoloso dalla Dda dopo che, tra il settembre 2016 e il maggio 2017, è stato scoperto più volte acquistare cocaina da due spacciatori nel quartiere Arcella di Padova. Oltretutto di sera, nella fascia oraria tra le 22 e le 7, orario per lui vietato, violando così due delle prescrizioni che aveva imposto il tribunale di Sorveglianza: non frequentare pregiudicati e, i suoi pusher lo erano, e a non uscire di casa di notte, mentre lo avrebbe fatto almeno una volta per accompagnare una donna straniera all’aeroporto. Scatta dunque la detenzione in una casa lavoro, dove i detenuti sono costretti ad imparare un mestiere.
Arrestato nel giugno 2002 per associazione mafiosa ed estorsione, Riina junior è stato condannato in via definitiva a 8 anni e 10 mesi. Dal 2012 è sottoposto alla sorveglianza speciale a Padova, città che adesso dovrà lasciare, così come dovrà abbandonare il lavoro, finora svolto in una cooperativa sociale che aiuta persone in difficoltà, per l’aggravamento delle misure cautelari sopraggiunte a suo carico.

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