“Grande Passo 4”, inflitte 6 condanne e 3 assoluzioni alla mafia corleonese

Si è concluso con sei condanne e tre assoluzioni, il processo celebrato con il rito abbreviato davanti al Gup di Palermo, nei confronti di 9 imputati finiti in manette nel settembre dello scorso anno, nell’ambito dell’operazione antimafia “Grande Passo 4” condotta dai carabinieri del gruppo di Monreale . Un blitz che colpì il nuovo mandamento mafioso di Corleone, facendo scattare le manette per 12 persone, di cui tre hanno scelto di farsi giudicare con il rito ordinario.

In abbreviato, 14 anni e 10 mesi sono stati inflitti a Carmelo Gariffo, nipote di Bernardo Provenzano che, scarcerato nel marzo del 2014, avrebbe cercato di rimettersi nel giro. Bernardo Saporito è stato condannato ad 8 anni e 8 mesi, Antonino Di Marco a 6 anni, Leoluca Lo Bue a 10 anni, Vito Filippello ad 8 anni, Pietro Paolo Masaracchia a 9 anni e 8 mesi. Tutti, rispondevano a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione aggravata e danneggiamento.

Assolti invece Vincenzo Pellitteri e i due omonimi Francesco Geraci, uno classe ‘66), l’altro del 71.

Secondo l’inchiesta che era stata coordinata dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dai sostituti Sergio Demontis, Caterina Malagoli e Gaspare Spedale, il nipote di Bernardo Provenzano, Carmelo Gariffo, già finito in manette nel 2006 perchè accusato di fare da postino allo zio, smistando i pizzini e convocando appuntamenti del latitante mentre si rifugiava a Montagna dei Cavalli, dopo avere scontato quella pena, aveva provato a ricostruire il mandamento di Corleone, contando sull’appoggio di altri 11 fedelissimi.

Ma la denuncia del racket di alcuni impresari edili, raccolta dagli investigatori, troncò sul nascere il gruppo di potere, con gli arresti dei carabinieri.

Hanno ottenuto una provvisionale a titolo di risarcimento danni, i comuni di Palazzo Adriano, Chiusa Sclafani e Corleone, centro Pio La Torre, Addiopizzo, Sicindustria che, si erano costituiti parte civile nel procedimento giudiziario appena concluso.

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