Fanno discutere a Montelepre le dichiarazioni di Rita Dalla Chiesa

Fanno discutere a Montelepre le parole di Rita Dalla Chiesa, che sabato, in un’intervista rilasciata al Tg5, in occasione della commemorazioni del padre, il prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso dalla mafia il 3 settembre 1982, ha citato Montelepre, come uno dei luoghi dove nei quali, insieme a Corleone, si fa business con la mafia. L’intervista ha presto fatto il giro del web e in molti si sono indignati per le sue parole. Ecco il servizio andato in onda sabato.

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pisciotta

Prende posizione il gruppo di minoranza “Montelepre obiettivo 2020” che afferma: “dopo l’articolo di Giovannantonio Stella del 2014, dopo quello di una settimana fa pubblicato sul GdS e dopo l’ultima intervista rilasciata da Rita Dalla Chiesa, si rimane profondamente rammaricati e delusi da queste dichiarazioni perchè per l’ennesima volta si descrive una realtà del nostro paese non confacente al vero. A Montelepre – afferma Salvatore Pisciotta, capogruppo di minoranza – non si organizza nessun tour legato alla mafia, è triste sentire queste affermazioni e non ci stiamo a questo genere di epiteti. Invitiamo dunque ufficialmente a Montelepre la Dott.ssa Rita Dalla Chiesa per farle constatare e toccare con mani una realtà costellata da tante Associazioni che si spendono per il territorio che portano in alto il nome del nostro paese, come ad esempio la Pro Loco, l’Associazione Arca, Atma e Amadeus. Seppur tra mille difficolta’, Montelepre può guardare a testa alta tutti, mostrando tutta la sua vitalità e voglia di fare.”

 

Maria Rita Crisci

La posizione della sindaca Maria Rita Crisci:  “Siamo rammaricati che ancora una volta il nome di Montelepre venga correlato a fatti criminosi che in realtà non sono i tratti davvero distintivi del paese e della sua comunità” dichiara la sindaca Maria Rita Crisci.

“Questa amministrazione, con l’ausilio di numerose associazioni e singoli cittadini, sta in tutti modi cercando di affrancare l’immagine del nostro paese da un fin troppo facile e semplicistico accostamento alle vicende del banditismo e della mafia. Pur condividendo in toto le osservazioni della sig.ra Dalla Chiesa e ritenendo irriguardoso sia nei confronti dei familiari di vittime di mafia ma anche della sensibilità civile della maggioranza dei nostri concittadini , deprecabile ed inaccettabile la“moda” del turismo verso i “luoghi del crimine”, riteniamo eccessivo l’aver incluso il nostro comune tra questa tipologia di meta turistica pur non potendo escludere che questo possa essere avvenuto su iniziativa di singoli individui.

Non siamo a conoscenza di specifici “tour di mafia” organizzati nel nostro paese e certamente se ne venissimo a conoscenza ci prodigheremmo per evitarne la prosecuzione. Abbiamo il dovere di fare i conti con la nostra storia, ma di rimarcare anche il fatto che la nostra comunità ha pagato un prezzo elevatissimo, sia con il sacrificio di vite innocenti sia per aver patito il peso di una spropositata e durissima repressione che non sempre fu rivolta ai protagonisti dei fatti criminali.

E’ evidente che ancora oggi la nostra comunità debba compiere il massimo sforzo per affrancarsi da una etichetta ormai davvero anacronistica. Ribadiamo fortemente che Montelepre soffre oggi dei medesimi problemi sociali ed economici di tutto il mezzogiorno d’Italia, ci stiamo impegnando per migliorare la qualità di vita dei nostri concittadini e inviteremo presto la Sig.ra Dalla Chiesa a visitare il nostro paese per conoscerne di presenza le sue peculiarità storiche, culturali, paesaggistiche ed enogastronomiche perché Ella stessa possa contribuire a diffondere la reale immagine della Montelepre di oggi.”

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