Scoperto traffico di droga tra Calabria e Sicilia, monrealese in manette

Un duro colpo al traffico di sostanze stupefacenti tra la Sicilia e la Calabria è stato messo a segno dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di San Lorenzo. In manette il monrealese Rosario Mannino, 62 anni, residente nella frazione di Pioppo e due calabresi. Sequestrati 4 panetti di eroina pura del peso complessivo di circa 2 kg ed altri 4 kg di marijuana.
Tutto ha inizio grazie all’occhio attento di due Carabinieri che, durante un servizio di pattugliamento in abiti civili, percorrendo viale Regione Siciliana a Palermo, si sono imbattuti su una Renault Clio che, si divincolava nel traffico cittadino a grande velocità.
A bordo c’erano due calabresi privi di qualsiasi documento di riconoscimento.
I Carabinieri, all’interno del cruscotto dell’auto, avvolto in una basta di plastica hanno trovato un pezzo di panetto di eroina dal peso di circa 200 grammi ed un bilancino di precisione.
Dopo l’individuazione dei due soggetti, l’acume professionale e lo spiccato intuito investigativo dei miliari dell’Arma ha permesso di risalire al luogo dove i calabresi avevano trovato “riparo” per trascorrere alcuni giorni nell’ hinterland palermitano.
Le verifiche hanno portato all’abitazione di Rosario Mannino. Ed è proprio in un appezzamento di terreno adiacente alla sua residenza che, i Carabinieri hanno scoperto il rifugio dei due, costituito da un piccolo magazzino composto da un’unica stanza arredata con un divano letto ed un bagno, al cui interno è stato ritrovato anche il borsone con gli indumenti.
A seguito di una capillare perquisizione del terreno i Carabinieri hanno portato alla luce quanto i tre avevano scrupolosamente occultato: una montagna di arbusti infatti nascondeva una botola metallica, al cui interno sono stati trovati altri 4 panetti di eroina dal peso di 2 kg circa ed alcuni bidoni in plastica contenenti complessivamente ben 4 kg di marijuana.
Con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti i tre, sono stati arrestati e rinchiusi nella casa circondariale “Pagliarelli” a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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