Borgetto. Comune sciolto per presunte infiltrazioni mafiose

Sciolto per presunte infiltrazioni mafiose il comune di Borgetto. Lo ha deciso ieri pomeriggio il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’interno Marco Minniti. La guida del municipio sarà affidata ad una commissione straordinaria per diciotto mesi. Decadono dunque il sindaco Gioacchino De Luca e gli assessori.

E’ questa una delle conseguenze dell’operazione antimafia dei carabinieri denominata Kelevra che oltre a sgominare la locale cosca con una decina di arresti a maggio dello scorso anno, avrebbe consentito ai militari di documentare l’interesse dei mafiosi a condizionare le scelte amministrative del comune di Borgetto, con particolare riguardo all’esecuzione di alcuni lavori pubblici.

Per questo motivo, la Prefettura di Palermo a luglio aveva mandato in municipio l’accesso ispettivo per verificare l’esistenza di presunte irregolarità negli atti amministrativi.

Alla termine degli accertamenti si legge nel comunicato del governo “sono emerse forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata che hanno esposto l’ente a pesanti condizionamenti”. Per questo motivo “la gestione è stata affidata, per un periodo di diciotto mesi, ad una Commissione straordinaria ai sensi della normativa antimafia.”

Lo scorso anno, poco tempo dopo l’operazione, si era sciolto anche il consiglio comunale con le dimissioni di massa della maggior parte degli esponenti.

Le motivazioni dello scioglimento per infiltrazioni mafiose saranno pubblicate nella Gazzetta ufficiale. Contattato telefonicamente, il sindaco Giaocchino De Luca si limita a dire di non aver ancora ricevuto nessuna notifica del provvedimento e che dunque al momento non rilascia dichiarazioni.

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