Alcamo. Inchiesta sui pozzi d’acqua, il sindaco: “sono indagato”

Il sindaco di Alcamo Domenico Surdi indagato dalla procura di Trapani per una vicenda di autorizzazioni e rinnovi di concessioni sui pozzi di acqua. Ad annunciarlo è lo stesso, con un post su Facebook.”Ritengo doveroso informare i cittadini alcamesi e tutto il MoVimento 5 Stelle che questa mattina mi è giunta dal Tribunale di Trapani una notifica relativa ad una richiesta di proroga delle indagini. Le ipotesi di reato sarebbero verosimilmente connesse alla situazione che la nostra amministrazione si è trovata a fronteggiare all’indomani del suo insediamento e che riguarda l’attingimento di acqua da pozzi privati e del trasporto mediante autobotti – scrive Surdi – quando ci siamo insediati, le licenze erano scadute e non erano state rinnovate per cui, a seguito della chiusura dei pozzi da parte del Genio Civile di Trapani, la città si trovò in grosse difficoltà, anche a causa delle molte richieste dei cittadini che nel periodo estivo si trasferiscono ad Alcamo Marina e non sono serviti da rete idrica. Per questo abbiamo chiesto la revoca in autotutela del provvedimento di chiusura, per non lasciare gli alcamesi senz’acqua, nell’attesa di poter migliorare il servizio. Ed infatti ci siamo subito messi a lavoro per la redazione di un regolamento sull’approvvigionamento idrico mediante autobotti il cui iter è ancora in corso. Stiamo inoltre studiando tutte le alternative per risolvere la perenne crisi idrica che da decenni affligge la nostra città. Resto comunque sereno perché il mio operato è sempre ispirato al rispetto della legge, nell’esclusivo interesse dei cittadini”.

Un filone delle indagini della procura di Trapani in materia di pozzi di acqua era scaturito da una serie di denunce che l’ex segretario generale ed ex responsabile anticorruzione del Comune di Alcamo, Cristofaro Ricupati, aveva presentato. Secondo Ricupati che il 18 gennaio è stato sentito dalla commissione regionale Antimafia, i dirigenti comunali avrebbero consentito in passato ai gestori dei pozzi privati di ottenere guadagni illeciti, senza il pagamento di Irpef e Iva. Concessioni poi rinnovate da Surdi nel pieno dell’emergenza: “Una decisione fatta per evitare un’emergenza sanitaria e sociale”, dice Surdi, che al momento non sa nel dettaglio cosa riguarda l’indagine che lo coinvolge.

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