Crisi di vocazioni, solo tre nuovi iscritti al seminario diocesano di Monreale

Crisi di vocazioni: al seminario diocesano di Monreale , quest’anno i giovani iscritti al primo anno propedeutico sono soltanto tre. Ragazzi dai 23 ai trent’anni, di cui due provenienti rispettivamente da Balestrate e Bisacquino ,mentre il terzo è della stessa cittadina normanna . Questi giovani seminaristi con diversi percorsi universitari e lavorativi alle spalle e che raccontano della loro “Chiamata”(uno doveva anche sposarsi), domenica scorsa , accompagnati dal rettore del seminario don Antonino Licciardi , dopo essere stati in diverse parrocchie vicine alla comunità propedeutica di Terrasini ,dove in atto si trovano in attesa di entrare in seminario , hanno fatto tappa presso la Chiesa Madre di Partinico , retta da monsignor Salvatore Salvia. “ Si tratta di un cammino itinerante – dice don Licciardi- per permettere a questi seminaristi di conoscere via via le varie realtà parrocchiali e i singoli parroci da cui vengono guidate, come pure le attività e le iniziative pastorali portate avanti, con il precipuo obiettivo di osservare il modo di evangelizzare e metterli nelle condizioni di conoscere quanto più ampiamente possibile quale sarà il loro servizio da futuri sacerdoti”. Toccanti e impregnate di fede le storie personali di questi tre giovani seminaristi che da un quotidiano vissuto come tanti altri ragazzi della loro età , tra studi, viaggi, divertimenti,serate in discoteca e fidanzamenti , alla forte chiamata del Signore hanno subito risposto con una grande gioia nel cuore e con un totale atto di affidamento a Dio . Antonino Ferina , 30enne , di Bisacquino, con una laura in scienze pedagogiche – racconta -” ero fidanzato da quattro anni e mi dovevo sposare, ma dentro di me c’era qualcosa che mi spingeva fortemente verso il sacerdozio. Ho capito che la mia strada non era quella che stavo percorrendo. Così ho lasciato la mia ragazza, nella certezza che l’amore divino aveva superato quello umano”. “ Stranamente è stato grazie ad un problema sorto sul luogo di lavoro, in un Hotel di Palermo , dove ero addetto alla reception ,se ho preso questa consapevole decisione- aggiunge Giuseppe Bongiorno , 28 di Balestrate, con un diploma turistico . E’ stata in quella circostanza che ho sentito la chiamata dopo essermi affidato a Dio”. Per il terzo seminarista Luca Capuano, 23 anni, di Monreale, laureato in scienze del turismo e comunicazione , la scelta di entrare in seminario è maturata stando in mezzo agli altri giovani. “In me – dice – ardeva un fuoco vivo che giorno dopo giorno è diventato un roveto ardente. La vocazione, comunque, era qualcosa che sentivo da tempo. Ero innamorato di Cristo Gesù sin dai banchi di scuola”. Sulla crisi vocazionale interviene l’arciprete di Partinico e vicario foraneo monsignor Salvatore Salvia. Le cause del calo delle vocazioni- afferma- sono molteplici. Bisogna riprendere la vocazione a partire dalla pastorale giovanile, dove attualmente c’è qualche difficoltà ad annunciare la fede nella vita quotidiana. Ci sono poche proposte di spiritualità e si fa fatica a fare delle scelte. Si ha più paura. Ma in questa nostra terra dove le tradizioni ecclesiali e popolari sono fortemente radicate, la fede rimane , comunque, sempre viva, anche se c’è tanto da lavorare perché la dimensione popolare ha bisogno di una continua evangelizzazione”.

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