Da nove mesi donna vive in aeroporto, il sindaco di Cinisi: «diamole un tetto»

Confusa tra i quattro milioni di passeggeri in transito ogni anno, una donna di 59 anni ha dormito, mangiato, praticamente vissuto all’interno dell’aeroporto “Falcone-Borsellino” che per nove mesi è diventata la sua casa. Somiglia tanto alla trama del film “The terminal” la vicenda di una palermitana che, dal mese di aprile, si era trasferita allo scalo “Falcone-Borsellino” fino a quando non è stata notata dai poliziotti e segnalata al Comune di Cinisi. Proprio dall’intervento della Polizia di stato è partito l’iter di questa storia finita bene. Se il personaggio interpretato dall’attore Tom Hanks era rimasto bloccato in aeroporto da un colpo di stato, in questo caso la donna ha scelto l’aerostazione per bisogno. A rendere nota la vicenda è stato il sindaco di Cinisi Giangiacomo Palazzolo che ha messo in movimento Antonio Coccia, assistente sociale del Comune. Ed è il responsabile dei servizi sociali a raccontare con parsimonia i contorni di questa storia fatta di povertà e anonimato. La protagonista è una signora separata dal marito che si è trovata a vivere con appena 300 euro di mantenimento. Troppo pochi per pagare un affitto e senza un lavoro, aveva provato a vivere per strada o in uno dei centri di accoglienza del capoluogo. I disagi e qualche molestia subita, quindi l’hanno spinta a trasferirsi all’aeroporto dove ha potuto contare su un posto sicuro. “In tutto questo periodo, non ha mai creato un problema e i suoi modi dignitosi – racconta Antonio Coccia – non lasciavano sospettare che fosse in difficoltà così serie”. Pare che, durante il giorno, girasse per gli ampi corridoi, spingendo un carrello con bagagli. Dentro c’era tutto quello che le serviva. I pasti li consumava come uno dei tanti turisti. La notte, invece, la passava sulle poltroncine delle sala di attesa come se aspettasse il primo volo del mattino. Col bel tempo, invece, dormiva in un sacco a pelo fuori dall’aerostazione. Se i soldi erano sufficienti, un paio di volte al mese, prenotava la camera di un b&b per una doccia e un letto comodo. E chissà per quanto tempo sarebbe andata avanti così se non l’avessero notata gli agenti della polizia di stato che l’hanno interrogata. Poco prima di Natale, infatti, i poliziotti hanno fatto luce su questa storia ed è scattata una gara di solidarietà per consentirle di avere al più presto un vera abitazione. “La signora è cittadina palermitana e quindi sarebbe dovuto intervenire il Comune di Palermo – spiega il sindaco di Cinisi – col collega Leoluca Orlando, in questo caso, abbiamo concordato che ce ne occupassimo noi, visto che la vicenda si era svolta nel nostro territorio”. La soluzione è stata trovata qualche giorno fa, quando la cooperativa LiberaMente, che gestisce un bene confiscato, si è resa disponibile ad ospitare la donna all’interno di un immobile poco distante dall’aeroporto.

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