Montelepre, senso unico di marcia in via Vitt.Emanuele. Protestano i residenti

L’istituzione del senso unico di marcia lungo Corso Vittorio Emanuele di Montelepre non piace ai residenti della zona che per ribadire la propria posizione hanno sottoscritto un documento corredato da 192 firme.

I cittadini, lamentano il fatto che il sindaco Maria Rita Crisci, abbia ignorato l’opposizione unanime espressa dai presenti nel corso di un incontro che si è tenuto lo scorso 25 ottobre,  contro la proposta avanzata dal vertice dell’ente locale che viene considerata, dagli interessati, fortemente penalizzante ed inefficace per raggiungere l’obiettivo di fluidificare il traffico viario.

I residenti, infatti, sostengono che, chi abita nella zona a valle del paese, per poter dirigersi verso Giardinello, l’autostrada o Partinico, deve di fatto attraversare il centro storico per poi immettersi sulla circonvallazione , con il risultato di provocare più traffico urbano, più congestione stradale, più rallentamenti e più inquinamento atmosferico.

I cittadini hanno più volte evidenziato che, nel tratto stradale in questione (parliamo di poche decine di metri  dell’asse viario e di 4-5 veicoli abitualmente in sosta coinvolti) è già presente una segnaletica stradale che vieta la sosta e la fermata delle autovetture; quindi, secondo i firmatari del documento, un maggiore controllo del territorio che scoraggi la  sosta selvaggia avrebbe, di fatto, risolto il problema di congestione stradale che si verifica.

In alternativa, i residenti, hanno proposto “la collocazione, nel tratto di strada in questione, di paletti dissuasori o cordoli in gomma, anche allo scopo di creare una corsia pedonale, ipotesi, quest’ultima, che sembrava non dispiacere al primo cittadino e agli assessori presenti all’incontro che, appena tre giorni dopo da quella data, hanno però disatteso ogni nostra aspettativa, pubblicando la delibera sul piano di viabilità che prevede, tra l’altro,  l’istituzione del senso unico in via Vittorio Emanuele”.

I promotori e i 192 firmatari del documento considerano il provvedimento inefficace poiché, oltre a favorire la sosta selvaggia, penalizza residenti e mobilità generale del paese.  Chiedono pertanto alla Giunta Crisci di rivalutare la decisione presa, perseguendo soluzioni più efficaci e mirati rispetto agli obiettivi che si è prefissata.

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