Delitto Conigliaro. «La moglie lo picchiava», chiesto sconto di pena per Salvatore Maniscalco

Da 20 a 16 anni, chiesto uno sconto di pena per Salvatore Maniscalco, l’uxoricida di San Giuseppe Jato. Accusato di aver massacrato e bruciato il cadavere della moglie Concetta Conigliaro, potrebbe trascorrere in carcere quattro anni meno, rispetto alla condanna inflitta con il rito abbreviato in primo grado. Secondo quanto scrive oggi il Giornale di Sicilia, il sostituto procuratore Giuseppe Fici ha chiesto uno sconto di pena per Maniscalco perché la moglie lo picchiava. Inoltre ha pure proposto l’assoluzione per Vincenzo Caltagirone, l’anziano accusato insieme al figlio Antonino (per il quale invece è stata chiesta la conferma della condanna a 4 anni e 8 mesi) di distruzione e occultamento di cadavere. Maniscalco e la moglie Concetta -come ricostruito dalle indagini- litigavano spesso, e in più occasioni l’assassino avrebbe avuto la peggio. Anche il giorno della scomparsa della giovane mamma (i cui resti furono ritrovati bruciati nel giugno 2014 in un casolare di campagna), l’imputato sarebbe stato maltrattato pubblicamente. Il procuratore generale -che ha proposto lo sconto di pena per la concessione dell’attenuante della provocazione-, però esclude che Maniscalco abbia ucciso la moglie per leggittima difesa come invece sostenuto dell’avvocato Salvatore Ferrante che nella sua tesi parla di eccesso colposo di leggittima difesa, mentre il Gup aveva del tutto escluso la questione della provocazione. Nella prossima udienza saranno ascoltate la parti civili e i difensori dei tre imputati.

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