San Giuseppe Jato. Nuovo Mandamento, sequestrati i beni a Salvatore Mulè

Ritenuto il reggente del mandamento mafioso di San Giuseppe Jato, arriva il sequestro dei beni per Salvatore Mulè. Quarantanni, arrestato nell’operazione “Nuovo Mandamento” per associazione mafiosa, estorsioni, furti di bestiame, produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti, il 28 maggio 2015 è stato condannato a 18 anni di reclusione. Adesso i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Monreale hanno dato esecuzione al decreto di sequestro dei beni, emesso dal Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, a seguito di accertamenti delegati dalla Procura della Repubblica di Palermo. Sulla base di un processo indiziario presunto dall’indagine Nuovo Mandamento e sulla base della sproporzione tra i redditi dichiarati ed il patrimonio immobiliare posseduto da Salvatore Mulè, la Sezione Misure di Prevenzione ha disposto il sequestro dei beni intestati e riconducibili al quarantenne, alla moglie e al figlio. Sigilli ad un villino, un magazzino ed un appezzamento di terreno a San Cipirello ed un’azienda individuale operante nel settore zootecnico. Sequestrati pure otto rapporti bancari e finanziari e cinque autovetture. I beni ammontano a circa mezzo milione di euro. Conosciuto con il nomignolo di “u sicarro”, Salvatore Mulè era già rimasto coinvolto nel blitz “Perseo” ma era stato assolto in primo e secondo grado dall’accusa di associazione mafiosa a causa della dichiarazione di inutilizzabilità da parte della Cassazione di alcune intercettazioni per meri vizi formali. Dopo l’arresto nell’operazione Nuovo Mandamento dell’8 aprile 2013 e la condanna a 18 anni , Mulè oggi si trova recluso al regime del 41 bis.

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