Il falso imprenditore antiracket Vincenzo Artale smascherato da colleghi (Video intercettazioni)

E’ stato Vincenzo Parisi, un imprenditore che fa parte dell’associazione antiracket di Alcamo, a denunciare alle forze dell’ordine, il ruolo di Vincenzo Artale (nella foto).

vincenzo artale

Negli anni scorsi, insieme, avevano partecipato a delle iniziative antimafia, ma poi erano iniziati i sospetti.

“Ho capito chiaramente – ha dichiarato Parisi ai carabinieri – che Artale è a disposizione del duo Saracino-Badalucco. Artale non ha ancora un suo impianto di calcestruzzi, è in costruzione nella zona industriale di Alcamo, ma si rifornisce dalla Cesat Calcestruzzi di Cinisi”.

Anche un altro imprenditore, Francesco Pipitone, lo ha denunciato: “Prima mi rifornivo di cemento da Craparotta su indicazione di Badalucco, poi mi disse che aveva interrotto i rapporti con lui, non mi spiegò il perché, specificò solo che aveva iniziato a collaborare con Artale di Alcamo, con il quale stava realizzando un impianto di calcestruzzi insieme”.

Per Artale, infatti, quella collaborazione con Badalucco e Saracino è stata la svolta. Prima, l’accaparramento del mercato dell’edilizia privata. Poi il rifornimento anche per la Siar di Gioiosa Marea, che sta mettendo in sicurezza il viadotto di contrada Cavaseno di Alcamo, lungo la Palermo-Mazara.

Artale poteva ormai contare sul potere di intimidazione dei boss. Chi si rifiutava di prendere il cemento dell’antimafia, subiva intimidazioni e attentati nei cantieri.

Poco a poco, il muro del silenzio attorno all’imprenditore antiracket si è così infranto, grazie anche alle rivelazioni di un altro suo collega che, però, non voleva mettere a verbale quanto riferito ai carabinieri quando venne convocato in caserma.

“Non vi posso dire le vere ragioni che mi hanno portato a cambiare ditta per la fornitura del calcestruzzo durante la realizzazione di un grande capannone ad Alcamo” – avrebbe riferito Vito Colomba – mi dovete capire, non voglio mettermi sotto scopa ed avere problemi con nessuno. Se dico certi particolari voi li scrivete a verbale e le mie dichiarazioni si verranno a sapere in giro. E io non voglio problemi con nessuno”.

Ma le sue parole, sono finite in ogni caso nell’atto d’accusa della Procura della Direzione Distrettuale Antimafia, contro il falso imprenditore antiracket.

GUARDA IL VIDEO DELLE INTERCETTAZIONI

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