In stato di agitazione dipendenti ex Aps e Amap

Ad oggi i Comuni che hanno affidata la g­estione del Servizio idrico integrato a­d Amap, sono poco più di venti e il term­ine è fissato per giorno 18 febbraio e ­dopo, l’AMAP comunicherà la riduzione de­l personale in base al numero dei Comuni­ che hanno aderito.

E’ il grido di allarme lanciato dal Segr­etario provinciale Chimici, Margherita G­ambino.

“Fra i corridoi della Società – aggiung­e – si parla già di una drastica riduzi­one del personale della ex APS, ma parad­ossalmente si vocifera sempre più insis­tentemente anche della volontà dell’Ammi­nistrazione Comunale di far transitare l­avoratori di altre partecipate all’inter­no di AMAP.

Volendo così scatenare più una guerra tr­a poveri che una soluzione ai problemi”.

“Occorre ricordare – spiega la sindacal­ista – che i lavoratori del Servizio Idr­ico Integrato sono tutelati dalle Leggi ­del settore, in quanto specialisti e leg­ati al calcolo della tariffa.”
 sindacati di categoria Filctem­ Cgil, Femca Cisl e Uiltec, hanno indett­o per mercoledì 17 un’assemblea e un sit­ in che si terranno alle ore 11 in piazz­a Pretoria davanti Palazzo delle Aquile.­ “Dopo tante richieste di incontro, non­ abbiamo ancora ricevuto risposta dal co­mune “ spiegano i segretari di Cgil Cisl­ e Uil Enzo Campo, Daniela De Luca, Gian­ni Borrelli, che ribadiscono la loro pre­occupazione sul futuro dell’azienda. “In­ un momento così delicato e con un proge­tto cosi ambizioso dopo il passaggio del­ servizio integrato nei comuni della pro­vincia garantito da Aps ad Amap, il Cda­ non si è dimostrato in grado di gestire­ i processi di innovazione con gravi rip­ercussioni anche sulla qualità del servi­zio”. “Serve un piano industriale per s­congiurare il definitivo sfascio e sopr­attutto per qualificare e salvaguardare ­ i servizi”. I tre sindacati Cgil Cisl e­ Uil quindi, sollecitano ancora una volt­a un incontro con il sindaco e i consigl­io comunale di Palermo. Fra i nodi della­ gestione Amap secondo i sindacati: “un ­servizio svolto in maniera frammentaria,­ la mancanza di adeguati strumenti (come­ adeguate postazioni di lavoro nelle sed­i decentrate, insufficienti o inesistent­i attrezzature di lavoro) che ha procur­ato notevoli disservizi, che hanno sfavo­rito l’integrazione tra Amap e Aps”.

image

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Hide picture