Il Consiglio dei Ministri impugna la legge varata dall’Ars sul ritorno della gestione pubblica dell’acqua

Terza legge siciliana impugnata dal Consiglio dei ministri in poche settimane. Dopo le riforme sulle province e sugli appalti, tocca a quella che riportava nelle mani pubbliche la gestione dell’acqua.

Il Cdm, infatti, ha deliberato l’impugnativa della legge 19 dell’11 agosto scorso, che disciplina la materia delle risorse idriche, in quanto “numerose disposizioni contrastano con le norme statali di riforma economico-sociale per la tutela della concorrenza e dell’ambiente, spesso di derivazione comunitaria, eccedendo in tal modo ai limiti posti alle competenze regionali”.

In caso di approvazione di una nuova normativa da parte dell’Assemblea regionale siciliana “che riveda completamente il testo”, viene sottolineato, il governo “potra’ valutare l’opportunita’ di riesaminare il ricorso”.

Il testo siciliano preservava, comunque, la possibilita’ di affidamento alle societa’ private, ma solo nel caso in cui l’offerta fosse più vantaggiosa ed economica rispetto a quella delle societa’ pubbliche, introducendo maxi sanzioni in caso di inadempienze.

Deliberata la non impugnativa, invece, per la Legge regionale 17 dell’11 agosto, dando il via libera al Rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2014.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Hide picture