Consap, migranti allontanati da Romitello: “situazione paradossale”

La confederazione sindacale autonoma di Polizia torna a fare il punto sulla situazione immigrazione in Italia e nell’Isola prendendo spunto dagli ultimi avvenimenti di Borgetto, dove tre fratelli nigeriani dopo avere messo a ferro e fuoco il centro di accoglienza che li ospitava a Romitello adesso sarebbero liberi nel territorio e senza una guida. I tre infatti, dopo aver aggredito personale della struttura, carabinieri e polizia erano fuggiti, rintracciati sono stati denunciati a piede libero per percosse, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. A causa dei loro comportamenti violenti –rivendicavano con le minacce del denaro per acquistare del cibo, perché quello offerto dal centro non era di loro gradimento- erano stati obbligati a lasciare la struttura di Romitello. Il Consap parla di “paradossi di un sitema strano” perché ad oggi –scrive il sindacato- non sappiamo più dove si trovino, la Prefettura di Palermo li avrebbe privati del diritto all’ospitalità e all’assistenza a carico dello Stato italiano. Quindi i tre nigeriani non hanno più un posto dove dormire, non hanno più di che vivere, sono stati lasciati “liberi” di andare dove vogliono, ma non possono essere rimpatriati, perché si attende la decisione sulla richiesta di asilo che hanno avanzato e che arriverà solo tra qualche mese. Come sopravviveranno –si chiede il Consap- senza denaro, alloggio, sostegno, in una terra straniera, con una lingua che non comprendono bene e dove non c’è lavoro? Potrebbero cadere in qualche tentazione pericolosa? Alla luce di quanto accaduto a Romitello, il sindacato di Polizia ha subito lanciato l’allarme –si legge nella nota- chiedendosi quanti tra i migranti che l’Italia ha soccorso, si trovino ora nelle stesse condizioni di dei tre fratelli nigeriani. Senza più sostegno dallo Stato, ma “ospiti” in Italia! Più in generale il Consap traccia un bilancio tra immigrazione e criminalità, i numeri appaiono allarmanti. Il sindacato però respinge atteggiamenti razzisti e dice di provare pena per la stupidità di chi fomenta l’odio e sottolinea che la polizia fa quello che può, con tutti i malviventi, a prescindere dalla loro provenienza. La stragrande maggioranza dei migranti è brava gente, ma come riuscirà –riflette il Consap- a tirare avanti nei prossimi anni, in una terra dove mancano il lavoro, i servizi e tanto altro?. Lo Stato –conclude il sindacato di polizia- non deve scusarsi, non deve emozionarsi ma restare lucido e trovare delle risposte, garantendo da un lato l’integrazione dall’altro la sicurezza dei cittadini.

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