Alcamo. Uccise il figlio di cinque anni, picchiata in carcere

E’ stata picchiata da un gruppo di detenute la donna messicana Aminta Altamirano Guerrero accusata di aver ucciso, la notte del 13 luglio scorso ad Alcamo, il figlio Lorenz Renda di cinque anni. A raccontare dell’aggressione subita dalla donna sono stati, nel corso del processo che si sta celebrando a Trapani, i difensori Baldassare Lauria e Caterina Gruppuso parlando di “un’azione premeditata”. La donna, che dal 15 luglio dello scorso anno si trova reclusa nella casa circondariale di San Giuliano, ha riportato lievi lesioni.

“L’atto – ha detto l’avvocato Baldassare Lauria – ha turbato molto la nostra assistita che in questo momento si trova ad affrontare un processo molto delicato”. Aminta Altamirano Guerrero secondo l’accusa avrebbe causato la morte del figlioletto somministrandogli – come ha dimostrato lo scorso novembre l’autopsia – una dose letale di un farmaco assunto dalla donna contro la depressione. Oltre a una serie di elementi acquisiti nell’abitazione di via Giovanni Amendola ad Alcamo venne ritrovata all’interno della borsa della donna una sorta di lettera testamento accartocciata e indirizzata al suo ex convivente e padre del bambino, Enzo Renda, trasferitosi in Germania e con il quale la donna aveva avuto una separazione conflittuale.
Nella lettera Aminta Altamirano Guerrero manifestava l’intenzione di uccidere se stessa e il figlio addossando la colpa dell’atroce gesto al padre di Lorenz accusato, a suo dire, di maltrattamenti e di averla tradita. “Spesso Aminta – ha raccontato l’ex marito- aveva scatti d’ira incontenibili che la portavano a scontri fisici sia nei miei confronti che in quelli dei suoi. Quanto ai presunti maltrattamenti denunciati dalla donna l’ex compagno ha precisato di “non averle mai alzato un dito”. “Non mi sono mai separato da Aminta – ha concluso – perché ero molto legato a mio figlio ma poi ho capito che se fossi rimasto con lei mi avrebbe rovinato”. Intanto, la direzione del Carcere San Giuliano ha avviato un’indagine per individuare i responsabili dell’aggressione. Il processo proseguirà il prossimo 23 settembre.
fonte Repubblica.it

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