Carini. Maxi debito con Amia, il comune si oppone al pignoramento

Il comune di Carini si oppone alla maxi richiesta di Amia che pretende il pagamento di un debito ultra milionario. Si tratta della tanto discussa ordinanza emessa dal Tribunale di Palermo che impone a tutti i comuni dell’Ato Rifiuti 1, di pagare complessivamente 32 milioni di euro per l’utilizzo della discarica di Bellolampo negli anni passati, impianto gestito dalla società palermitana in liquidazione. In particolare, secondo quanto stabilito dal giudice dell’esecuzione, il comune di Carini ha un debito di quasi nove milioni di euro, di cui quattro immediatamente esigibili. Insieme a Carini, l’ente più indebitoto è Partinico, con 13 milioni, seguono tutti gli altri comuni con somme inferiori ma comunque pesanti, che rischierebbero di mettere in gravi difficoltà le già asfittiche finanze del municipi. Il sindaco Giovì Monteleone ha così deciso di opporsi al provvedimento e ha già firmato una determina con cui affida all’avvocato Marina Fonti il compito di rappresentare le ragioni dell’ente locale. “L’opposizione al pignoramento – si legge in una note del municipio – mira ad ottenere la sospensione del provvedimento, poiché il comune sta aspettando l’approvazione del piano di riequilibrio finanziario, approvato ad aprile dal consiglio comunale. Il piano (deliberato per evitare il dissesto del comune, ndr) è in attesa di valutazione da parte della Corte dei conti e del Ministero dell’Interno. Pertanto – prosegue la nota dell’amministrazione – ai sensi del testo unico degli enti locali le procedure intraprese nei confronti del comune, sono sospese fino alla data di approvazione o di diniego del piano di riequilibrio pluriennale. Questo è solo l’inizio di una battaglia da parte nostra e degli altri comuni pignorati in quanto un’eventuale successiva assegnazione in favore di Amia, comporterebbe l’impossibilità di pagare il servizio di smaltiment dei rifiuti”.

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