Rubati 300 vasi in rame dal cimitero comunale di Carini, indagano i carabinieri

Potrebbero avere le ore contate gli autori del furto di vasi in rame, perpetrato nel cimitero comunale di Carini.

Già, perché i predatori di oro rosso che, hanno agito in due diversi momenti della giornata di ieri, probabilmente sono ignari di essere stati ripresi dalle telecamere dell’impianto di videosorveglianza che, il Comune, ha recentemente fatto installare nella necropoli cittadina.

Filmati che l’ente locale ha già consegnato ai carabinieri della compagnia di Carini per le indagini del caso volte ad identificare i malviventi.

Secondo alcune indiscrezioni, le immagini, mostrerebbero due persone all’opera che, tra le 13 e le 15 di ieri, approfittando della pausa pranzo, si sarebbero introdotti, una prima volta, nel campo santo, da uno degli accessi retrostanti.

Per eludere i controlli del custode in servizio che, generalmente, si trova nell’ingresso principale, i balordi hanno preso di mira l’ala secondaria del cimitero.

Con fare circospetto si sarebbero mossi tra le tombe e i loculi, guardandosi in giro e maneggiando i vasi di fiori su varie tombe. Praticamente li svuotavano e li mettevano in grossi borsoni e
e, quasi come voler mostrare rispetto ai defunti, rimettevano i fiori tolti nei relativi supporti di ogni singola sepoltura.

Il secondo raid, con le stesse ed identiche modalità, sarebbe stato perpetrato dopo la chiusura dei cancelli della necropoli, avvenuta come di consueto intorno alle 17.00.

In tutto avrebbero trafugato circa 300 contenitori del ghiotto metallo, facile da rivendere e piazzare nel mercato nero. .

Questa mattina l’amara scoperta e la conseguente denuncia alle forze dell’ordine che hanno acquisito le registrazioni dell’impianto di videosorveglianza.

I carabinieri della compagnia di Carini, oltre a visionare attentamente le immagini per dare un volto agli autori del furto, stanno disponendo una serie di controlli nei confronti di chi generalmente commercializza metalli, per cercare di recuperare anche la refurtiva.