Intimidazione ai carabinieri, l’ipotesi dell’associazione Impastato: “boss emergente vuole controllare il territorio”

“L’attentato alla caserma di Terrasini è molto più grave, rispetto ai due più recenti attentati incendiari dell’Iclub e della parruccheria,  in quanto non si minaccia un singolo o un gruppo di imprenditori, ma direttamente la presenza delle forze dell’ordine sul territorio e, di conseguenza, la correttezza del loro lavoro che, a quanto pare, comincia a dare fastidio”.

Lo scrive Salvo Vitale, presidente dell’Associazione culturale Peppino Impastato esprimendo solidarietà ai carabinieri della stazione di Terrasini, colpiti ieri notte da un gravissimo attentato intimidatorio. Qualcuno infatti ha lanciato una molotov contro una finestra della caserma. I militari stanno cercando di individuare il responsabile che è stato immortalato dalla telecamere di video sorveglianza presenti all’esterno dell’edificio. (VIDEO)

Intanto in queste ore si fanno diverse ipotesi su chi abbia potuto commettere un gesto di questo genere, senza precedenti. Qualcuno parla di bravata, ma non viene esclusa nemmeno l’ipotesi della mafia. Ad avanzarla è Vitale dell’associazione Impastato che dichiara: “sembrerebbe, da una prima lettura, che ci sia in paese o nei dintorni qualche nuovo boss che voglia instaurare il suo controllo su un territorio che, per troppo tempo, è stato considerato una zona grigia o una zona controllata della vecchia famiglia mafiosa locale, a tutti nota. Per questo l’Associazione Culturale onlus Peppino Impastato esprime solidarietà all’Arma di Terrasini e auspica che il o i guerrierini della notte ed eventuali loro mandanti siano al più presto assicurati alla giustizia. Tanto, per loro non c’è che un futuro: o morire ammazzati o finire in galera.”

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