Indagine su voto di scambio, interviene Rifondazione Comunista

Rifondazione Comunista di Partinico interviene in merito all’inchiesta avviata dalla Polizia sull’ipotesi di voto di scambio alle elezioni comunali del 2013. “Giudichiamo positiva l’iniziativa del commissariato della Polizia che, almeno questa volta, sembra voler capirne di più riguardo alle dinamiche che si verificano durante le competizioni elettorali delle nostre zone. Auguriamo buon lavoro nella speranza che possa iniziare una nuova stagione in cui nessuno possa permettersi impunemente di farsi beffe dei bisogni delle persone per trarne squallidi vantaggi personali.” si legge nella nota. Sull’inchiesta del Commissariato vige il massimo riserbo, ma si baserebbe su alcune dichiarazioni fatte da candidati antagonisti alla coalizione dell’attuale sindaco Salvo Lo Biundo, rieletto alla guida del paese, al ballottaggio, l’avversario Gianfranco Bonnì. Lo Biundo e i suoi sostenitori vennero più volte additati, durante i comizi, di avere ipoteticamente promesso posti di lavoro in cambio del voto, anche attraverso “discutibili pubblicità elettorali” che annunciavano il decollo dell’area artigianale e della Policentro. Lo Biundo dal canto suo, si dice “estraneo ai fatti. Sono molto amareggiato per questa vicenda priva di fondamento che sta danneggiando la mia immagine” ha detto nei giorni scorsi il primo cittadino. Sulla vicenda, la polizia, ha convocato due volte i consiglieri comunali Valentina Speciale e Gianluca Ricupati per spiegare il contenuto di un documento politico, diffuso a pochi giorni dal voto che invitava i cittadini a stare attenti dalla false promesse. E Rifondazione Comunista nel comunito stampa, sostiene il lavoro svolto dai consiglieri di Cambiamo Partinico contro quello che viene definito “clientelismo becero”.
“La nostra storia politica ci ha insegnato che le denunce che contano veramente sono le denunce politiche, quelle che mettono in discussione alla radice ogni forma di ingiustizia sociale eretta a sistema. Non ci stupiscono gli attacchi di coloro che difendono l’amministrazione, additando i nostri consiglieri come ragazzini irresponsabili.

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