Le mani della mafia americana sull’Italia: 8 arresti. In manette anche un castellammarese

FRANCESCO PALMIERIOtto persone in manette, tra cui Francesco Palmieri, esponente della famiglia mafiosa americana di John Gambino. Per tutti l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata all’estorsione, con l’aggravante del metodo mafioso e della transnazionalità. L’inchiesta del Servizio centrale operativo della Polizia e della squadra mobile di Matera, ha preso spunto da una segnalazione delle autorità americane, con le quali c’è stata una costante e continua collaborazione. Oltre a Palmieri, detto Ciccio l’Americano, la Polizia ha arrestato Giovanni Grillo, detto Johnny e considerato il personaggio chiave dell’inchiesta, bloccato all’aeroporto di Malpensa mentre stava imbarcandosi con un biglietto di sola andata per gli Usa e Salvatore Farina, figlio dell’ormai defunto boss di Castellammare del Golfo Ambrogio che fu imputato per l’omicidio del giudice Ciaccio Montalto. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip di Potenza su richiesta della Direzione distrettuale antimafia. La singolarità dell’operazione, che si muove sullo sfondo di quel sodalizio tra pezzi di ‘ndrangheta e la mafia newyorkese scoperto un anno fa dall’operazione “New Bridge” dello Sco e dell’Fbi, sta proprio nei ripetuti viaggi di un boss della caratura di Ciccio l’Americano a Matera. Missioni che avevano come obiettivo l’intimidazione dell’imprenditore italiano. Vittima di una tentata estorsione è Lorenzo Marsilio, imprenditore lucano titolare della ‘Sudelettra’. Francesco Palmieri era arrivato mesi fa in Italia per riscuotere un credito vantato da alcuni boss mafiosi americani nei confronti dell’imprenditore lucano Lorenzo Marsilio. Un credito risalente a 30 anni fa. Palmieri è stato bloccato dai poliziotti in un appartamento di Brooklyn, dove abitava senza risultare registrato. Ordinanza di custodia cautelare anche per Carlo Brillante, Raffaele Valente, Daniele Cavoto, Michele Amabile e Francesco Vonella, già coinvolti nell’inchiesta New Bridge che ha provato i collegamenti tra la famiglia mafiosa dei Gambino e le cosche della ‘Ndrangheta. All’operazione hanno partecipato anche funzionari della polizia italiana. L’indagine, sottolineano gli investigatori, ha documentato “ancora una volta l’esistenza di un tradizionale e consolidato asse criminale tra i sodalizi mafiosi operanti negli Usa e le organizzazioni radicate sul territorio italiano”. Le catture di Palmeri, Amabile e Valente sono state eseguite a New York da investigatori del Servizio Centrale Operativo e dei collaterali organismi statunitensi.

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