Sequestrati un’autofficina e un auto lavaggio abusivi, denunciato il gestore

Un autolavaggio ed un’autofficina privi delle necessarie autorizzazioni previste dalla normative vigenti, sono stati posti sotto sequestro dagli uomini del commissariato di polizia di Partinico e dalla Polizia Provinciale. Le attività artigianali, che insistono lungo la strada statale 186, sarebbero, entrambe gestite da un nipote del presunto mafioso di Borgetto, Giuseppe Giambrone, coinvolto in varie inchieste giudiziarie contro il mandamento locale e tornato in libertà nel settembre del 2013 per scadenza dei termini di custodia cautelare. D.G. incensurato di 35 anni che gestisce l’autofficina e l’autolavaggio è anche figlio e fratello di due presunti boss assassinati dalla mafia. Dagli accertamenti eseguiti dalle forze dell’ordine, l’esercizio sarebbe stato portato avanti abusivamente. All’uomo sono state contestate diverse infrazioni, sia di natura amministrativa che, penale. Peraltro, le acque e i rifiuti solidi prodotti dalle attività, prive di autorizzazione comunale allo scarico, non venivano smaltiti correttamente. Gli stessi sarebbero stati fatti confluire abusivamente nei canali di scolo della statale, quindi i reati riscontrati riguardano anche l’inquinamento ambientale. Per D.G. è scattata la denuncia a piede libero. Mentre sui locali sono stati apposti i sigilli.

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