La segretaria cittadina del Pd non si arrende: “continuerò la mia battaglia”
Maria Provenzano non ci sta alla reiterata offensiva che il gruppo PD del sindaco di Partinico Salvo Lo Biundo sta attuando per sfiduciarla e rimuoverla dalla guida della segreteria cittadina del partito. Alla luce della doverosa replica mossa dal segretario Carmelo Miceli al gruppo del Sindaco, e del relativo dibattito che ne è scaturito, Maria Provenzano dice che “purtroppo, le antiche contrapposizioni tra le anime del PD di estrazione diversa si sono aggravate con l’ingresso di uomini che hanno impedito la partecipazione e l’iniziativa politica, soprattutto quella dei giovani e delle donne, perchè nulla avevano a che vedere con le antiche tensioni ideali e la necessaria dialettica che sempre serve e guidare verso la buona politica ed il buon governo del partito e della città. Le mie critiche all’amministrazione, nella qualità di segretario del PD, – aggiunge Maria Provenzano – sono sempre state squisitamente politiche e legate all’inefficienza, al malfunzionamento ed alla inaccettabile qualità della vita di Partinico. Di contro sono stata vittima, in città, in pubbliche assemblee ed in televisione di volgari attacchi personali, tanto meschini quanto maschilisti”. Il segretario Carmelo Miceli, a cui era dato il compito di trovare una soluzione condivisa, e che aveva visto nel corso di alcune riunioni alla presenza di diversi dirigenti, la disponibilità della stessa a far sì che si costituisse un comitato che avviasse il tesseramento e predisponesse democraticamente le nuove procedure congressuali, si è invece trovato di fronte a chi, infischiandosene delle regole e dello statuto, ha risposto a suon di offese alzando un muro di arroganza e prepotenza. Infatti – scrive ancora Maria Provenzano – la paradossale autoconvocazione dell’assemblea degli iscritti del PD di Partinico, smentita pubblicamente dal segretario provinciale, mostra tutta la sua debolezza a partire dal fatto che, nè a me né al segretario provinciale, che si dice appunto stupito, nessun organismo superiore e di controllo abbia notificato, le firme di 1/3 degli iscritti per l’autoconvocazione. E comunque, volendo rimanere al rispetto delle regole, è bene sottolineare, che con il voto di sfiducia al segretario, secondo lo statuto, vengono a decadere insieme ad esso, tutti gli organismi, coordinamento ed assemblea compresa. “Non avendo ricevuto nessuna indicazione dopo il mio ricorso alla Commissione di Garanzia e non tenendo conto di ciò che il segretario provinciale proponeva – aggiunge – alcuni esponenti del PD hanno, dunque, dapprima impedito la mia azione politica, proceduto poi, nel totale arbitrio, in una serie di atti gravi ed illegittimi che hanno leso l’immagine del partito e del suo segretario, e per i quali al gruppo dirigente provinciale non rimarrà altro che, statutariamente, trarne le dovute conseguenze e prendere i tempestivi e doverosi provvedimenti .Da donna e maestra – conclude Maria Provenzano – che ha deciso di metterci la faccia nella complessa vicenda locale di fronte alla sempre più diffusa disaffezione generale per la politica ed al disastro amministrativo palese ed evidente, con il sostegno della gente che in questi giorni mi incoraggia e mi rincuora, continuerò la mia battaglia per rinnovare il PD di Partinico nel diritto e nella legalità, anche a costo di appellarmi allo stesso Matteo Renzi”.
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