Bocciato il codice etico del comune, la minoranza esprime sdegno

Bocciato a Capaci il codice etico dell’ente locale presentato dai consiglieri di minoranza Erasmo Vassallo, Maria Rosa Lo Bello e Michele Guastella.

Il provvedimento è stato respinto dai consiglieri di maggioranza, scatenando nuove polemiche dall’opposizione. L’adozione del codice etico era stata proposta a febbraio, dopo che l’amministrazione comunale aveva nominato due esperti esterni per la tutela legale del municipio. Una era la nipote del sindaco Sebastiano Napoli, che lavora nello stesso studio del primo cittadino. Un’altra consulenza era stata affidata alla moglie di un consigliere comunale di maggioranza, pure lei avvocato.

Nomine legali e legittime per il sindaco Napoli che si era difeso dalle accuse sostenendo che “anche le passate amministrazioni hanno conferito simili incarichi. Ci siamo affidati a dei professionisti di Capaci, proprio perché privilegiamo gli esperti del territorio” aveva detto.

Giustificazioni non condivise dalla minoranza che presentò pure un esposto alla Procura e preparò il provvedimento. Alla luce della bocciatura, si dice sdegnato il consigliere Erasmo Vassallo, che ha materialmente stilato il codice etico. “La nostra proposta – dichiara – rispondeva a due esigenze: la prima quella di proseguire da parte delle opposizioni, una campagna moralizzatrice della politica locale con la lotta ai clientelismi e favoritismi da piccola bottega. Avevamo già chiesto, ma purtroppo inutilmente, agli amministratori di ridursi le indennità di carica per dare un segno di solidarietà ai tanti cittadini che subiscono le carenze dei servizi. Mentre tutto ciò accadeva il sindaco e la giunta ripristinavano per intero l’indennità di carica ridotta dalla precedente amministrazione, nominavano consulenti legali e anche in violazione dello statuto comunale, veniva nomina il cugino del sindaco, assessore comunale. Il secondo motivo – prosegue Vassallo – è quello di modernizzare un codice etico, che riguarda solo i funzionari del comune ed esclude la classe politica: in questo nuovo strumento sono presenti argomenti come il finanziamento della attività politica, i conflitti di interesse, il rendiconto della propria attività, le pressioni indebite, la trasparenza e la lotta al clientelismo oltre che alla subcultura mafiosa. Sono sdegnato perché la maggioranza non lo ha neanche letto, ha preso soltanto tempo e dopo che necessariamente doveva essere portato all’esame dell’assise consiliare, lo ha bocciato. E’ paradossale – conclude Erasmo Vassallo – che proprio in questi giorni molti comuni Italiani approvano e rinnovano i loro codici etici sulla iniziativa partita dal Comune di casal di Principe e dalla Fondazione Angelo Vassallo, sindaco di Pollica ucciso dalla criminalità organizzata, a Capaci, paese che dovrebbe dare l’esempio, una proposta simile venga bocciata”.

Critico anche il consigliere Antonio Vassallo: “La maggioranza consiliare che sostiene il Sindaco Napoli, non approvando il codice etico ha di fatto manganellato i princioi della buona politica. Ci Auguriamo che al piu’ presto la delibera torni in consiglio per essere approvata all’unanimità nella sua interezza.”

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