Operazione “Acqua in bocca”. Intascavano i soldi delle bollette Amap, arrestati due funzionari

“Intascavano i soldi delle bollette dell’acqua” attraverso un sistema di truffa semplice ma efficace che si concretizzava nell’accettazione di pagamenti in contanti da parte di alcuni utenti e nella contestuale emissione di quietanze di pagamento del tutto false. Una volta incassato il denaro, procedevano ad alterare i dati nel sistema informatico al fine di occultare ogni traccia del raggiro e far risultare come incassato il denaro che, in realtà, finiva regolarmente nelle loro tasche.
Con l’accusa di peculato e truffa la Guardia di Finanza di Palermo ha arresto Carmelo Di Bella, 56 anni, e Carlo Fasetti, 52 anni, rispettivamente capoufficio ed impiegato dell’Amap, l’azienda municipalizzata che si occupa del servizio idrico nel capoluogo. I due funzionari infedeli erano addetti alla riscossione dei debiti dei condomini morosi e nel giro di 5 anni sono riusciti ad accaparrarsi 910 mila euro. Praticamente dal 2009 al 2013 a fronte di circa un migliaio di fatture, regolarmente emesse nel periodo in esame, per un ammontare complessivo di quasi un milione di euro, l’AMAP non aveva incassato neanche un centesimo. Sono stati gli stessi vertici dell’azienda a rivolgersi alla Guardia di Finanza, quando si sono accorti di alcune irregolarità. In breve tempo il cerchio si è stretto attorno a Carmelo Di Bella e Carlo Fasetti. E’ nata l’inchiesta “Acqua in bocca” e grazie alle intercettazioni telefoniche è emerso come Di Bella si sia dato da fare per recuperare i bollettini timbrati dall’Amap per sostituirli con quelli falsi. Inoltre, avrebbe anche contattato diversi utenti che si erano rivolti a lui e gli avrebbe chiesto di non fare il suo nome se chiamati dalla Finanza. Mentre i dirigenti dell’azienda che avevano cominciato a sollevare le anomalie riscrontrate nel sistema di pagamento sono stati vittime di episodi intimidatori in stile mafioso: teste di animali scuoiati, mazzi di fiori con biglietto di condoglianze, la visita a casa di dipendenti di imprese funebri. Già nei primi mesi del 2014 le fiamme gialle avevano perquisito le abitazioni di Carmelo Di Bella e Carlo Fasetti ed erano stati raccolti ulteriori prove a loro carico. Entrambi avevano comunque mantenuto il posto di lavoro. Questa mattina però sono stati arrestati. Disposto pure il sequestro preventivo di due immobili sino a concorrenza dell’importo di circa 142 mila euro.

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