Partinico, interrogazione su buoni libro

I consiglieri comunali del gruppo “Cambiamo Partinico” hanno presentato un’interrogazione per verificare se siano stati rispettati gli impegni presi dall’assessore alla Pubblica Istruzione, Vincenza Briganò, nel mese di gennaio, quando rispondendo ad una precedente interrogazione sui buoni libri, accoglieva l’idea di proporre alle scuole la conferma sostanziale dei libri di testo adottati negli anni precedenti e la promozione dunque di politiche di riuso. L’assessore Briganò – scrive il gruppo Cambiamo Partinico – disse, in sede di consiglio comunale, che, seppur la competenza fosse formalmente del consiglio di istituto, si sarebbe impegnata ad incontrare tutti i dirigenti prima dell’inizio dell’anno scolastico 2014/2015 proponendo la soluzione avanzata dal gruppo consiliare a salvaguardia del diritto allo studio, messo sempre più in pericolo dai costi esorbitanti che ogni singola famiglia deve sostenere all’inizio delle attività scolastiche. Sono tanti i Comuni che, dinanzi a questa situazione, decidono di intervenire divenendo addirittura organizzatori di“mercatini dei libri usati” o creando nei mesi precedenti all’inizio dell’anno scolastico uno sportello presso i propri uffici alla Cultura o le proprie biblioteche in cui vengono messi a contatto coloro che mettono a disposizione o intendono cedere a prezzi scontati i propri libri usati e chi invece deve acquistarli. Sono iniziative che non solo fornirebbero una risposta alla crisi – proseguono nella nota i consiglieri comunali di Cambiamo Partinico – venendo incontro alle esigenze di risparmio delle famiglie con figli in età scolare, e rappresenterebbero un incentivo alla cultura del riciclo e del riuso, evitando il rischio che libri in buone condizioni e ancora perfettamente utilizzabili possano essere smaltiti come rifiuti. Ma potrebbero anche essere strumenti attraverso cui ridare vivacità ad un Settore come quello culturale e a delle strutture, come la Biblioteca del Palazzo dei Carmelitani, che ormai da anni vive uno stato di crisi dovuto alla mancanza di interesse, creatività e promozione da parte degli amministratori.

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