San Giuseppe Jato. Un turista: “giardino della memoria” in stato di abbandono, risponde Capizzi

Arrivarci non è semplice, la strada è quasi impercorribile, una vera e propria “trazzera”, però quel luogo attira l’attenzione… lì è stato tenuto prigioniero un bambino, è lì che hanno strangolato e sciolto nell’acido Giuseppe Di Matteo, in tanti ogni anno visitano il “giardino della memoria” di San Giuseppe Jato, luogo di morte e dolore ma anche di riscatto sociale. Avrebbero voluto entrarci un gruppo di turisti milanese in vacanza in Sicilia, purtroppo non ci sono riusciti e come loro altri visitatori rimasti fuori dai cancelli sbarrati. La segnalazione è arrivata in redazione, il turista ci chiede come mai il famoso giardino della memoria è “in totale stato di abbandono?”. Ci racconta di averlo trovato chiuso e di avere notato erba alta e degrado. “Non esiste un cartello con gli orari di visita o un numero di telefono –spiega il turista- c’è scritto solamente che la struttura è stata costruita con il fondo sociale europeo”. Abbiamo girato le domande al neo presidente del consorzio sviluppo e legalità, il sindaco di Monreale Piero Capizzi, insediatosi alla guida dell’ente da poco meno di un mese. E’ il consorzio infatti che gestisce “il fiore della speranza” dedicato al piccolo Di Matteo. Capizzi -mortificato per l’accaduto- assicura che a breve si recherà al giardino della memoria per un sopralluogo tecnico, così da valutare gli interventi da attuare. “Questo luogo –aggiunge il presidente- rappresenta il simbolo dell’impegno civile e abbiamo il dovere di renderlo fruibile a tutti, soprattutto ai bambini, affinchè conoscano la storia del piccolo Giuseppe Di Matteo. Sotto la mia gestione –conclude Piero Capizzi- la struttura verrà valorizzata. Ringrazio il turista per la segnalazione e garantisco il mio impegno personale a sostegno di un luogo simbolo della memoria e della lotta alla mafia”

2 thoughts on “San Giuseppe Jato. Un turista: “giardino della memoria” in stato di abbandono, risponde Capizzi

  1. Il commento del turista e’ sacrosanto,ci sono stato nel mese dimaggio in occasione di una inaugurazione con intervento del’ Arcivescovo Michele Pennise ,l’erba piu’ alta delle persone soffocava le piante che con cura erano messi a dimora, di quello che s’intravedeva bei roseti, sterlizie alberelli di una certa bellezza ornamentale,mi vergognavo di fronte alla presenza di autorita’ persino di Roma. il mio pensiero critico si spendono soldi in strutture per poi abbandonarli, chi ci guadagna?

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