San Giuseppe Jato. Degrado al giardino della memoria, indignato l’ex sindaco Siviglia

Il Giardino della memoria di San Giuseppe Jato dove venne ucciso il piccolo Giuseppe Di Matteo dopo 779 giorni di sequestro, versa in uno “stato di totale abbandono”. A denunciarlo è Giuseppe Siviglia, ex sindaco del Comune ed ex presidente del consorzio Sviluppo e legalità. Della questione la nostra redazione se ne è occupata ieri con un servizio, dopo la segnalazione di un turista milanese. “Durante una visita con alcuni miei ospiti in vacanza in Sicilia – racconta Siviglia – ho voluto mostrare loro le opere realizzate per dimostrare che le cose in Sicilia erano cambiate. Una volta arrivati però, si è presentato uno scenario inaspettato: dall’esterno delle recinzioni è apparso in un ulteriore stato di abbandono anche il luogo che doveva essere la sede del consorzio sviluppo e legalità. Il consorzio ha sede in una villa confiscata alla mafia, ma non mi è stato possibile verificare lo stato degli immobili o l’eventuale presenza di atti di vandalismo”. “Ricordo che arredi e mobili all’interno sono stati finanziati. Il giardino della memoria, poi, era in uno stato di abbandono totale – aggiunge Siviglia – eppure era stato piantumato con la logica dei percorsi, con diverse piante ed essenze che richiamassero il senso della vita nella memoria del piccolo Giuseppe e di tutti i bambini vittime della mafia, come ricordava un elenco all’interno della casa prigione, con i nomi di tutti i piccoli uccisi dalla mafia a partire dagli anni Quaranta. Mi sono chiesto se ancora una volta la mafia potesse aver vinto un altro round contro certa antimafia parolaia presente solo alle passerelle ufficiali”. Siviglia rivolge un appello alle autorità preposte perché si proceda alla verifica dello stato di fatto degli immobili confiscati che hanno ricevuto finanziamenti.

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