La Corte dei Conti indaga sul Piano Giovani

Sul Piano giovani indaga la Corte dei conti. L’obiettivo dei magistrati contabili, che vogliono vederci chiaro su spese e procedure, è capire se la conseguenza possa essere stata un danno erariale per le casse della Regione. Il piano prevedeva un clic day, una giornata in cui domande e offerte di tirocini, avrebbero dovuto incrociarsi on line. La gestione era stata affidata dalla Regione alla società Ett per un importo di mezzo milione di euro, ma il sistema è andato in tilt. Da allora le polemiche, andate avanti fino alle ultime ore. “Basta iniziative personali”, ha tuonato Crocetta dalle vacanze in Tunisia. La prossima settimana il governo studierà come agire, se considerare valido il nuovo bando pubblicato dalla dirigente Anna Rosa Corsello o prepararne una nuovo. E non è tutto. Il piano nella parte relativa alla misura “giovani in impresa” è finanziato con 19 milioni di euro di fondi europei. Ecco allora altri punti di domanda: come saranno spesi i soldi, c’è il rischio di sprecare le risorse comunitarie, è già stato utilizzato del denaro e per fare cosa? La ricognizione dei pubblici ministeri di via Cordova proverà a fare chiarezza nel caos generale. Cercherà di capire se ci siano attuali profili di danno erariale, e se è ipotizzabile che ce ne siano in futuro. Dall’opposizione alla maggioranza il giudizio è unanime. La gestione da parte del governo del Piano giovani è stata “fallimentare”. “Si fermi tutto, – attacca il gruppo parlamentare del Movimento cinque stelle – anche il nuovo bando. Ogni pezza messa in corsa adesso sarà sicuramente peggiore del buco. E chi ha sbagliato dovrà assumersene la totale responsabilità. “Nessuno ha chiesto scusa” dichiara invece il deputato Nello Musumeci. “Illudere un giovane, anche un solo giovane, equivale a mortificare le sue speranze di futuro. Nella gestione del ‘Piano Giovani’ gestito dalla Regione abbiamo assistito a improvvisazione e dilettantismo. Ma ancora oggi nessuno, a partire dal presidente Crocetta, si é assunto la responsabilità politica di questa vergogna”

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