Alcamo. Voto di scambio, Solina: riconteggio fissato al 25 agosto

Non si placano le polemiche ad Alcamo, dopo l’interrogazione parlamentare presentata dai senatori del Movimento 5 Stelle che chiedono alla prefettura di accelerare i tempi per la verifica delle schede elettorali dopo la sentenza emessa dal Cga in merito ai presunti brogli alle elezioni comunali del 2012. Prende posizione oggi il Partito Democratico alcamese che in una nota, esprime, solidarietà al prefetto di Trapani, conferma la fiducia nella magistratura e rinnova la stima nei confronti del sindaco Sebastiano Bonventre, dopo le dichiarazioni del senatore Mario Gianrusso che riferendosi all’inchiesta aperta sul voto di scambio ad Alcamo ha palato di “fatti ancora più gravi se accadono nella terra di Matteo Messina Denaro”. Il Pd alcamese – si legge nel comunicato- coglie l’occasione per rimandare al mittente le accuse di “Terra di Mafia” e al contempo per raccontare, ai “lontani” Senatori, che nella città di Cielo, negli ultimi vent’anni, con le amministrazione Ferrara, Scala e Bonventre, grazie alla collaborazione dei tanti cittadini onesti, si è determinata una crescita sociale, culturale ed economica, che ha portato ad un contemporaneo ripristino della Legalità con una precisa attenzione alla lotta alla criminalità organizzata, a cominciare dalle scuole primarie”. Sulla vicenda interviene pure Niclo Solina, candidato sindaco di Abc, sconfitto al ballottaggio per 39 voti, accusato ieri dal sindaco Bonventre di avere ricevuto voti da personaggi vicini alla mafia, stando – sempre secondo il sindaco – ad alcune intercettazioni della Dia. “Recentemente Bonventre ha rivolto un attacco infamante alla mia persona e, considerato che ormai è un esperto di querele e processi, avrà la sede in cui spiegare dove e cosa ha letto e pagare le conseguenze delle sue affermazioni. Non gli permetto di offendermi impunemente, ma non voglio neppure cadere nella trappola di creare un clima di confusione, nel quale la verità viene coperta dai fumi della rabbia e delle invettive. Piuttosto voglio tornare al tema principale. Nell’interrogazione parlamentare dei quaranta senatori del M5S – scrive Solina – non parla di mafia. Lamenta essenzialmente la lentezza con cui si sta procedendo al riconteggio. All’indomani dell’interrogazione parlamentare – prosegue Solina – il Prefetto di Trapani ha fissato le operazioni di riconteggio per giorno 25 agosto. Per due lunghissimi anni Bonventre ha detto che solo la mia “fantasia” aveva visto che i suoi voti erano controllati. E si è opposto alla richiesta di riconteggio. Ha detto che lo stressavo con le mie “invenzioni” e che voleva risarciti i danni. Oggi è dimostrato che la mia non era ostinazione folle, ma solo una implorante richiesta di giustizia. Sorprende – scrive Solina – la reazione di alcuni alle dichiarazioni (non all’interrogazione) del Senatore Giarrusso. Mi chiedo: cosa hanno fatto queste stesse persone quando nei quotidiani nazionali si è ripetutamente parlato di Alcamo come la città del voto di scambio, dei voti comprati a 50 euro, delle promesse dei posti di lavoro, dei coppi di pasta in cambio dei voti? Si sono voltate dall’altro lato – scrive Solina – hanno fatto finta di non sentire. Altre persone, invece, si sono subito schierate contro la vergogna arrecata alla città. Hanno sfidato i potenti e si sono costituite parte civile. Con un gesto simbolico, ma profondamente importante. A dimostrazione – conclude l’esponente di Abc – che la nostra città è fatta di gente sana che intende autenticamente contrastare i comportamenti di quanti l’hanno davvero umiliata e mortificata.”

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