Alcamo. Voto di scambio, polemiche sempre più velenose

Diventa sempre più pesante lo scontro politico ad Alcamo sulla vicenda del voto di scambio alle amministrative del 2012. Oggi ad intervenire sono la giunta comunale e il Movimento Abc, che perse le elezioni per 39 voti e denunciò brogli alle consultazioni di due anni fa. Nelle scorse ore si era consumato lo scontro tra il senatore Mario Gianrusso del Movimento 5 Stelle, che presentando un interrogazione parlamentare sui ritardi per cui non si è ancora proceduto alla verifica delle schede elettorali, aveva parlato di sospette protezioni per il sindaco Sebastiano Bonventre che gli consentirebbero di proseguire nel suo mandato seppure in presenza di presunte irregolarità alle elezioni. “Questo fatto – aveva detto Gianrusso – è ancora più grave se accade in terra di mafia, nella terra di Matteo Messina Denaro”. Il sindaco Bonventre aveva replicato dicendo di essere disgustato e amareggiato e di essere pronto a dimettersi in caso di accertamento di pratiche irregolari. Il primo cittadino aveva anche annunciato anche querela per diffamazione nei confronti del senatore del Movimento 5 Stelle e aveva parlato pure di intercettazioni e presunti legami tra la mafia e i suoi avversari. A stringersi intorno al sindaco, sono oggi gli assessori che in una nota si dicono profondamente indignati per le parole di Gianrusso ed esprimono solidarietà al Prefetto ed alle Forze dell’Ordine . “Alcamo – si legge – non è regno di  Matteo Messina Denaro e non può essere denigrata da chi non la conosce e non vive. La  ridondanza dei fatti locali non può e non deve prestarsi a  strumentalizzazioni che infangano un’intera città per la gloria di un  gruppo politico. Chi  con leggerezza  per cavalcare l’onda del consenso, sfrutta in modo 
populista temi “del momento” forse non si rende conto di arrecare  danno morale e mediatico a persone, professionisti e ancor più ad  un’intera Città etichettata, a torto, con affermazioni, che sono,  invece, motivo di impegno e di lotta per ogni cittadino. Tutti – prosegue la nota- hanno il desiderio che i tempi della giustizia siano tempestivi ma, rispettosamente si attende la conclusione di un  percorso di legalità che verrà stabilito da sentenze nelle sedi e nei 
tempi opportuni. Infine, la  Giunta, a nome della città, chiede  formalmente le scuse del M5S per le gravi affermazioni lesive della  dignità di tutti i cittadini, invitando i due deputati Palmeri e  Corrao, come alcamesi, a prendere le distanze dalla vicenda. Ma l’europarlametare Corrao rilancia ringraziando i senatori M5S che stanno portando avanti questa battaglia di legalità e giustizia. Alle dichiarazioni del sindaco Bonventre, risponde il Movimento Alcamo Bene Comune, gruppo avversario al ballottaggio di due anni fa, che sostenne Niclo Solina. “Una persona davvero interessata ad una giustizia vera ed uguale per tutti avrebbe detto “anch’io voglio si faccia presto”. Chiediamo al sindaco Bonventre di fornire esaustive delucidazioni riguardo alla sua dichiarazione: se lui è a conoscenza delle gravi intercettazioni, deve riportare chiaramente le informazioni in suo possesso e indicare in dettaglio a cosa si riferiscono. Se non dovesse farlo – dicono da Abc – dovremo affrontarlo sul terreno che lui preferisce: la querela. Inoltre Bonventre, se proprio vuole occuparsi di genealogia, provi semmai a ripercorrere la sua; se ha finalmente deciso di esaminare le intercettazioni, sarà di certo venuto a conoscenza di ciò che hanno fatto le persone che lo sostenevano, di come hanno ottenuto i voti, del profilo dei candidati delle sue liste. E, se fosse davvero onesto, la smetterebbe di ignorare la recente storia della nostra città e gli infamanti comportamenti tenuti. Seppur favorito da quelle condotte – concludono da Abc – , potrebbe pubblicamente condannarle, e magari ammettere di essere a conoscenza delle promesse di posti di lavoro fatte in campagna elettorale, così come ha ammesso quando è stato interrogato dal Pubblico Ministero.”

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