Aps, ancora incerto il futuro del servizio e dei lavoratori

Potrebbero rimanere a secco i 52 comuni del palermitano gestiti dalla società Acque Potabili Siciliani, ormai fallita. Sono ore di preoccupazione per i duecentosei dipendenti di Aps che non conoscono il loro futuro occupazionale. Il disegno di legge regionale che dovrebbe regolare il Servizio idrico integrato in tutto il territorio siciliano, ancora oggi è arenato alla commissione Ambiente in attesa di essere definitivamente approvato, per poi essere portato in Aula per il via libera definitivo. Dopo il fallimento della società, in assenza del pagamento dello stipendio di ottobre, pur animati da buona volontà, oggi i dipendenti non sono più in grado di garantire il servizio in quanto i fornitori hanno immediatamente sospeso ogni forma di credito ad Aps e di conseguenza hanno bloccato i servizi offerti, non concedendo più credito neanche per l’acquisto del carburante necessario alle auto di servizio. I lavoratori di Aps chiedono ai curatori nominati dal Tribunale, di attivare con urgenza ogni azione atta a garantire la prosecuzione delle attività, tenuto conto che anche il solo rallentamento nella gestione del servizio idrico integrato, sta già causando gravissime interruzioni nell’erogazione. Secondo il deputato regionale Antonello Cracolici “Bisogna creare un soggetto giuridico sul modello delle SRR, a cui vengano assegnati tutti i lavoratori APS, che devono essere utilizzati esclusivamente dai Comuni che avranno in affidamento la gestione del servizio idrico”.
A livello locale, il gruppo consiliare “Cambiamo Partinico” ha presentato ieri un’interpellanza per chiedere all’Amministrazione comunale come intenda fare seguito all’atto di indirizzo votato dal Consiglio Comunale lo scorso 28 ottobre, che al primo punto impegna la giunta Lo Biundo ad attivare la gestione in economia rientrando in possesso delle reti. “Sappiamo bene – dichiarano Gianluca Ricupati e Valetina Speciale – che non è questa l’intenzione dell’Amministrazione e ciò si evince dallo stesso atto di indirizzo, contraddittorio al suo interno e per questo da noi non votato, in quanto al secondo punto si parla invece di un “affidamento” del servizio ad una Società di scopo (di non precisata natura).
Il fallimento di APS – dichiarano i consiglieri di opposizione – poteva essere considerato un’opportunità per il Comune che di fatto rientra in possesso delle proprie reti, regalate dal sindaco Lo Biundo alla società per azioni nel 2008 con tutti i disagi e i disservizi che ne sono conseguiti. Ed, invece, come al solito, l’improvvisazione che caratterizza chi ci governa, rischia di causare il blocco del servizio idrico locale.”

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