Isola delle Femmine. Tentato furto di rame nell’ex base militare, sette pregiudicati in manette

Doveva essere il colpo dell’anno. Da chissà quanti giorni stavano letteralmente depredando la sede dell’ex base della Marina Militare di Isola delle Femmine, spinti dalla bramosia di mettere le mani su quello che ormai è diventato l’oggetto del desiderio di ogni criminale degno di questo nome, l’oro dei tempi moderni, il rame.
L’epilogo di questa tentata impresa, però, non è certo quello che i 7 professionisti del crimine avevano preventivato, se non altro perché sono finiti tutti in manette.
Si tratta di pregiudicati: Vito Enea, Salvatore Gambino, Antonino Giustiniani, Natale Lo Cicero, Francesco Noto, Francesco Renda e Michele Viola.
Ad allertare i carabinieri, il personale della Marina Militare in servizio presso l’ex base di Isola delle Femmine. I militari della locale Stazione hanno constatato l’ingente ammanco di materiali, probabilmente asportati nei giorni precedenti da ignoti malfattori che si sono introdotti all’interno della struttura.
Una volta constatato che era stato cambiato il lucchetto del catenaccio posto a chiusura della porta d’ingresso, spinti dal proprio fiuto investigativo, i Carabinieri hanno deciso di perlustrare la base, alla ricerca di altre tracce che potessero consentire di risalire all’identità dei ladri. Dopo una mezz’ora di ricerche, i Carabinieri si sono imbattuti in ben sette persone ancora intente a smontare pezzo per pezzo un intero settore dello stabilimento militare. I pregiudicati si sono dati ad una precipitosa fuga, cercando di far perdere le proprie tracce tra le montagne circostanti. Mentre uno è stato fermato immediatamente, gli altri in un primo momento sono fuggiti. A quel punto, è stata mobilitata l’intera Compagnia Carabinieri di Carini e dei Carabinieri della Marina Militare, supportati da personale del nucleo cinofili dell’Arma oltre ad alcune pattuglie del Corpo Forestale Regionale.
Tutti i rinforzi disponibili sono scesi in campo dando vita ad una caccia all’uomo senza pause, alla quale si è unito anche “Fiamma”, l’elicottero dei Carabinieri di Palermo, levatosi in volo per agevolare l’individuazione dei fuggitivi.
Le ricerche sono terminate solo in tarda serata, quando tutti e sette i
malfattori sono stati assicurati alla giustizia. Gli stessi, per
l’esecuzione del colpo, si erano tra l’altro serviti di un autovettura
rubata, il che è costato ai sette arrestati anche l’imputazione di
“ricettazione”, oltre a quelle per “danneggiamento”, “resistenza a pubblico
ufficiale” e “furto aggravato” in quanto perpetrato con violenza sulle cose
su beni appartenenti all’amministrazione militare.
A quel punto i Carabinieri hanno condotto gli arrestati in caserma per gli
accertamenti di rito, prima di portarli presso la casa circondariale
Ucciardone di Palermo.
Il giudice ha convalidato gli arresti ed ha comminato
a 6 dei 7 imputati la misura cautelare degli arresti domiciliari. Per il
settimo – GAMBINO Salvatore – è stata ritenuta sufficiente la misura
cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
Sono in corso ulteriori accertamenti per verificare chi era il destinatario
del rame.

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