PATENTI FACILI A PALERMO E PROVINCIA, 51 ARRESTI

Centoventidue episodi di corruzione, tre funzionari della motorizzazione e sette titolari di autoscuole arrestati e 41 tra titolari di autoscuole e agenzie di disbrigo pratiche auto ai domiciliari. Sono i numeri dell’operazione della polizia che ha scoperto, in poco più di sei mesi di indagini, un vero e proprio sistema delittuoso dove la corruzione era il metodo operativo. Sette le autoscuole a cui è stata revocata la licenza, tutte nella titolarità di indagati che rispondono, insieme ai funzionari, di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e falsi. Agli altri 41 indagati si contesta la corruzione e non l’associazione e il falso. Ma l’inchiesta va avanti e potrebbe avere conseguenze pesanti, sul piano amministrativo, ma anche penale, per chi, probabilmente consapevolmente, ha avuto la patente o la revisione del documento di guida illegittimamente. I privati, che superavano esami grazie ai suggerimenti dei funzionari e dei titolari delle autoscuole, che partecipavano alle prove, rischiano la revoca delle patenti. Le riprese della polizia immortalano, oltre al passaggio di soldi, candidati assolutamente impreparati. Illegittimamente, con un evidente rischio per la sicurezza della circolazione, sottolineano gli investigatori, sarebbero state concesse patenti di guida anche per mezzi pesanti. Il prezzo della corruzione era modico e uguale sia per le pratiche di collaudo e le revisioni che per le patenti facili: 100 euro. I mezzi della polizia hanno potuto riprendere solo le mazzette consegnate “a domicilio” negli uffici della motorizzazione. Solo in un giorno Antonino Nobile, uno dei funzionari arrestati, ha incassato novemila euro. Impossibile fare una stima di tutte le presumibili altre mazzette riscosse ad esempio nelle autoscuole e non provate dalle immagini. I funzionari arrestati sono: Antonino Nobile, Emanuele Lo Cascio e Rosamaria Mangano. In carcere anche i seguenti titolari di autoscuole e agenzie, a cui è stata revocata la licenza,: Giuseppe Castronovo, Pietro Catalano, Sergio Cinà, Salvatore Di Benedetto, Giuseppe Ortoleva, Francesca Schicchi e Salvatore Speciale. Agli altri 41 indagati sono stati dati gli arresti domiciliari. Si tratta di: Sergio Bosco 51 anni di Partinico, Leonardo Giuliana, 29 anni di Partinico, Giuseppe Mineo 75 anni di Partinico, Salvatore Terranova 54 anni di Montelepre, Alfredo Maurizio, Giovanni Battista e Giuseppe Maria Valenza di San Giuseppe Jato, rispettivamente di 47, 41, e 40 anni, Francesco e Salvatore Armanno, Marcello Barbaro, Francesco Biondo, Paolo Bruno, Giuseppe e Michele Cardinale, Antonino Clemente, Giuseppe Costelluccio, Marcello Di Benedetto, Salvatore Domino, Antonino Filippone, Lorenzo e Marco Gambino, Errico Giannini, Alfredo Gioietta, Francesco La Porta, Giuseppe Licata, Giuseppe Lipari, Tommaso Lo Porto, Antonino Loria, Giuseppe Messina, Massimo Musotto, Salvatore Nave, Giuseppe Pagano, Giovanna Passavia, Giuseppe Patti, Rosa Provino, Ignazio Russo, Salvatore Saitta, Giuseppe e Rosario Sole, Giuseppe Varisco e Vincenzo Zerillo.

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