MAFIA. AL PROCESSO CUFFARO ANCORA IL “PIZZINO DI PROVENZANO”

Ancora il ‘pizzino’ che sarebbe stato scritto dal 2001 dal boss mafioso Bernardo Provenzano e che sarebbe stato consegnato a Massimo Ciancimino, come riferito da quest’ultimo, protagonista del processo, a carico dell’ex presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro, oggi senatore del Pid, imputato di concorso esterno in associazione mafiosa. Nel processo, che si svolge con il rito abbreviato, davanti al gup del Tribunale di Palermo Vittorio Anania, oggi ha preso di nuovo la parola l’avvocato Oreste Dominioni che ha proseguito le arringhe difensive. Dominioni, dopo avere gia’ parlato nell’udienza del 17 dicembre scorso del ‘pizzino’ che sarebbe stato consegnato da Provenzano da Ciancimino junior per farlo avere al padre del superteste della’ trattativa’, l’ex sindaco di Palermo, Vito Ciancimino, oggi e’ tornato su questo biglietto. Il ‘pizzino’ era stato consegnato nei mesi scorsi da Massimo Ciancimino ai magistrati della Dda di Palermo. Sul foglietto di carta il capomafia di Corleone farebbe riferimento a dei provvedimenti di indulto e amnistia parlando del “nuovo pres”. Secondo quanto dichiarato da Ciancimino junior il capomafia avrebbe fatto riferimento all’ex presidente della Regione Siciliana Salvatore Cuffaro. Il legale ha messo in dubbio che il pizzino sia “originale”. L’arringa difensiva di Dominioni prosegue adesso con la candidatura dell’ex assessore comunale di Palermo Domenico Miceli, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. Al termine della requisitoria, lo scorso giugno, il pm della Dda, Antonino Di Matteo e Francesco Del Bene hanno chiesto per il senatore la pena a dieci anni di reclusione. Le arringhe dovrebbero terminare il prossimo 27 gennaio.

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