OMICIDIO FRAGALA’. L’AUTOPSIA SVELA: “INFERTI COLPI VIOLENTI E DEVASTANTI”

A tre mesi dalla morte dell’avvocato Enzo Fragalà, barbaramente ucciso da un ignoto killer, l’autopsia svela gli ultimi istanti di vita del penalista. Dall’esame eseguito dal professore Paolo Procaccianti risulta che l’assassino ha prima inferto una botta alla gamba sinistra , che ha causato la rottura della tibia e costretto il legale a terra e, subito dopo, nonostante la vittima tentasse di difendersi con le braccia e le mani , è stato colpito al volto e alla testa. Il killer uccise perciò con precisione e violenza. Per l’omicidio fu utilizzato di certo “un mezzo consistente”, come svelano anche i risultati dell’autopsia, ma non si conosce ancora quale. Intanto non vi sono novità dal lato delle indagini. Per l’omicidio del penalista Enzo Fragalà, gli inquirenti avevano puntato su M.V., residente a Carini, titolare di una profumeria, ex cliente del professionista. Ma la procura, alla luce dell’esito negativo degli esami effettuati dal Ris su un casco e un bastone dell’uomo, starebbe valutando se chiedere l’archiviazione dell’indagine. I magistrati stanno valutando anche le posizioni di altri ex clienti del penalista, che potrebbero avere avuto motivi di risentimento nei confronti della vittima. In tutto i sospettati sarebbero tre, tra cui anche un pregiudicato di 34 anni considerato vicino alla famiglia mafiosa di Porta Nuova. E poi c’è un diverbio telefonico tra la vittima ed un commerciante avvenuto il 15 febbraio scorso, otto giorni prima della mortale aggressione a bastonate. Enzo Fragalà fu pestato a sangue davanti il suo studio legale di via Turrisi a Palermo il 23 febbraio e spirò dopo tre giorni di coma all’ospedale Civico.

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