PARTINICO. SCARCERATO GIOVANNI VITALE, FIGLIO DEL BOSS VITO

Scarcerato uno dei rampolli della famiglia Fardazza il primogenito del boss di Partinico, Vito Vitale, Giovanni, è tornato a casa dopo che il Tribunale di Palermo, in seguito ad un calcolo della pena scontata, gli ha concesso la libertà in regime di sorveglianza con l’obbligo della firma e degli orari di entrata ed uscita dalla sua dimora, ovvero dalle 7 alle 20 e con l’impegno di trovarsi un’occupazione legale. Giovanni Vitale, dopo avere scontato la prima condanna per mafia, si era trasferito in Germania, probabilmente in cerca di fortuna. Ma poi, dovette tornare in Sicilia, perché la sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, su proposta del Questore applicò per Vitale, la sorveglianza speciale: quasi un atto dovuto – così dice la legge – dopo una condanna per associazione mafiosa. Giovanni Vitale, era stato condannato nell’ambito del processo Rappa+27 a 9 anni e 6 mesi di reclusione, pena confermata anche in appello. Ma adesso finirà di scontare il suo debito con la giustizia, circa 2 anni fuori dal carcere. Intanto appena due giorni fa, il fratello minore M.V. è stato arrestato dai Carabinieri, nell’ambito di un’inchiesta legata a furti di trattori e attrezzi agricoli, nel partinicese e nel monrealese. Per la stessa indagine, lo scorso 17 febbraio erano stati arrestati anche l’altro fratello dei fardazza Leonardo Vitale, 24 anni, al quale erano stati contestati anche i reati di furto aggravato, ricettazione e porto abusivo armi e munizioni. Nella medesima operazione inoltre, sono scattate le manette anche per Domenico Parra 29 anni, residente a Borgetto e per il 35enne Roberto Rizzo. Inoltre, sempre 17 febbraio scorso, i carabinieri recuperarono gran parte della refurtiva per un valore di circa 200 mila euro, ed eseguirono una perquisizione domiciliare anche nei confronti di un’altro indagato, Sergio Sacco, originario di Camporeale e residente a Palermo, cognato del Procuratore Francesco Messineo, raggiunto da informazione di garanzia per ricettazione continuata di tre trattori.

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