PARTINICO. DOCUMENTO POLITICO DI RENZO DI TRAPANI DEL PD

Per la politica partinicese, il 2009 si è chiuso con il tentativo dell’amministrazione comunale –guidata dal sindaco Salvo lo Biundo- e della maggioranza, nella seduta consiliare dell’antivigilia di capodanno, di mascherare i propri errori e la propria incapacità, addebitando tutte le responsabilità soltanto alle precedenti amministrazioni. A sostenerlo –in una nota- è Renzo Di Trapani, consigliere comunale del partito democratico.
L’ignobile messinscena, -continua- organizzata ad arte da una sola parte della maggioranza, sugli interventi di messa in sicurezza del colle Cesarò, con il chiaro obiettivo di addebitare ad altri le proprie responsabilità, nella speranza forse di potere mascherare il proprio inqualificabile operato, è miseramente fallita.
Il nuovo anno inizia con una amministrazione comunale ed una maggioranza inadeguate –afferma Di Trapani- e che non hanno alcuna intenzione di affrontare i reali problemi della nostra città.
Infatti, la convocazione del Consiglio Comunale del prossimo lunedì 18 gennaio, preceduta dalla consueta conferenza dei capigruppo, alla quale –afferma il consigliere- non ho preso parte ma che non avrebbe cambiato alcunché l’esito finale, mette in evidenza la volontà politica dell’amministrazione e della maggioranza di come, puntualmente, si tenta di evitare la discussione su alcuni argomenti.
Non c’è più traccia nell’ordine del giorno, della discussione, iniziata e non conclusa, sull’affidamento in gestione del Servizio Idrico Integrato alla società Acque Potabili Siciliane (APS) che a breve invierà ai cittadini la richiesta di pagamento del canone idrico dell’anno 2009.
Non c’è traccia –si legge ancora nella nota di Di Trapani- di una minima attenzione dell’amministrazione comunale su alcune questioni di grande attualità che interessano i livelli occupazionali del nostro territorio e che portano alle giuste proteste degli operai dell’ex cooperativa irrigua Jato, dei dirigenti scolastici, tra cui alcuni della nostra città, dei tecnici dell’Italtel, degli operai della Fiat.
E’ iniziato il terzo anno solare dell’amministrazione Lo Biundo –ricorda il consigliere del PD- senza che sia mai stata presentata al Consiglio Comunale una benchè minima relazione sull’attività svolta, la cui presentazione è prevista per legge con cadenza annuale.
L’ordine di discussione degli argomenti da trattare nel prossimo Consiglio non segue l’ordine cronologico di presentazione delle diverse mozioni ed ha il chiaro obiettivo di evitare di trattare alcuni argomenti che, invece, per la loro complessità e rilevanza collettiva, meritano una priorità nella trattazione.
Tra questi argomenti, proposti non solo da forze politiche di opposizione ma anche di maggioranza, vi sono –scrive Renzo Di Trapani-
1) la questione morale, legata al cattivo utilizzo delle somme per le spese di rappresentanza di amministratori attualmente in carica, della quale l’amministrazione comunale non può continuare a non occuparsene;
2) l’affidamento dell’immobile confiscato sito in via Fermi, per il quale l’amministrazione comunale, da ben tre mesi, si è impegnata a relazionare al Consiglio Comunale;
3) l’affidamento del servizio psico-sociale e del trasporto assistito per le persone disabili, contestato da un raggruppamento di ditte escluse, per il quale l’amministrazione comunale è stata invitata da tre mesi, sia da forze politiche di maggioranza che di opposizione, a relazionare al Consiglio Comunale;
4) la ripresa dell’attività della distilleria Bertolino, sulla quale l’amministrazione comunale ha il dovere di relazionare al Consiglio Comunale sull’operatività della distilleria e sulle iniziative intraprese a salvaguardia della salute dei cittadini.

Su questi argomenti, e su tutti gli altri posti in discussione, il consigliere Di Trapani, chiede una maggiore attenzione da parte di tutte le forze politiche ed in particolare dell’amministrazione comunale, e manifesta –conclude- piena disponibilità ad un confronto civile e democratico, nella convinzione che la disaffezione dei cittadini verso la politica e verso le istituzioni, che sono dai politici rappresentati, si può superare affrontando e risolvendo concretamente i problemi di una comunità.

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