CASO BERTOLINO. LA PROCURA SI APPELLA A SENTENZA PRESCRIZIONE PER INQUINAMENTO

LA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI PALERMO HA DEPOSITATO, IL 17 NOVEMBRE SCORSO, L’ATTO DI APPELLO CONTRO LA SENTENZA CHE AVEVA PROSCIOLTO, SOLO PER INTERVENUTA PRESCRIZIONE, LA TITOLARE DELLA DISTILLERIA BERTOLINO DAI REATI AMBIENTALI CONTESTATI NEL PROCEDIMENTO PENALE CONCLUSOSI NELLA SCORSA PRIMAVERA. IL PROCESSO RIGUARDAVA LE EMISSIONI IN ATMOSFERA DELLA DISTILLERIA CHE PER ANNI AVEVANO APPESTATO L’ARIA DI PARTINICO E DEI COMUNI LIMITROFI, CON LA GESTIONE ILLECITA DI TONNELLATE DI VINCACCE ESAUSTE E DEI RIFIUTI DELL’ATTIVITA’ DI DISTILLAZIONE IN SPREGIO ALLE LEGGI VIGENTI. SECONDO I PUBBLICI MINISTERI TITOLARI DELL’INCHIESTA, CALOGERO FERRARA E SARA MICUCCI, LA SENTENZA – PUR RECEPENDO INTEGRALMENTE L’IMPIANTO ACCUSATORIO PERCIO’ CHE RIGUARDA LA COMMISSIONE DEI REATI – SAREBBE VIZIATA NELLA PARTE IN CUI HA DICHIARATO LA PRESCRIZIONE, RITENENDO CHE I TERMINI DECORRESSERO DALLA DATA DEL SEQUESTRO DEGLI IMPIANTI.
SECONDO LA PROCURA, INFATTI, PER ALCUNI REATI, COME QUELLO LEGATO ALLE MOLESTIE OLAFATTIVE, NON SI PUO’ CONSIDERARE SCADUTO IL TERMINE DI PRESCRIZIONE PERCHE’, TRATTANDOSI DI REATI PERMANENTI E NON AVENDO LA DISTILLERIA ADEGUATO I PROPRI IMPIANTI, PERDURERREBE ANCORA OGGI UN CONCRETO PERICOLO PER LA PUBBLICA INCOLUMITA’.
I PUBBLICI MINISTERI, INFATTI, RITENGONO CHE LE ILLECITE CONDOTTE CONTESTATE NEL 2005 SI SIANO PROTRATTE CONTINUATIVAMENTE FINO AD OGGI E CHE IL PROVVEDIMENTO DI SEQUESTRO, NON LE AVREBBE MAI INTERROTTE. INSOMMA SE LA LEGGE LO PREVEDE, LE PORTE DELLA DISTILLERIA PIU’ GRANDE D’EUROPA POTREBBERO RICHIUDERSI.

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